di Antonio Baldari
Si parlano da tempo e si continuano a parlare. Addirittura si è arrivati a riconoscere una precisa istanza di colei che è all’opposizione da parte di colei che, al contrario, è nella maggioranza nonché guida dell’esecutivo nazionale: oramai non di nascondono più, Giorgia Meloni ed Elly Schlein, dame della politica italiana moderna e contemporanea.
Che, zitte zitte cacchie cacchie, stanno letteralmente rubando la scena ai Signori uomini, nei mugugni e nell’indifferenza generale del Palazzo da sempre abituato a giacca in doppio petto e cravatta, adesso sono ritornate di moda le gonne coi tacchi e sono cavoli amari per chi è stato sempre ed indiscutibilmente alla guida del Paese.
Con tutti gli sfaceli che sono sotto gli occhi di tutti. Si badi bene, non è che stiano facendo chissà che, ma di certo hanno fatto tantissimo, sin qui, sconfiggendo quantomeno coloro che storcevano il naso rispetto alla figura femminile capofila, vedi il Cavaliere Berlusconi, felice memoria, lui che le donne ha sempre amato vederle in ben altra…posizione; e dunque onori e lode a Giorgia Meloni.Ma pure la Elly si lascia apprezzare, in verità, dopo averne passate di tutti i colori ed armocromie annesse e connesse, arrivando financo ad essere invitata dalle stesse donne, del suo stesso partito!, a non candidarsi alle prossime Europee di giugno “perché sennò perdiamo consensi” le fu candidamente detto qualche settimana fa: ad oggi la storia sembra essere tutt’altra.
Con la Meloni e la Schlein che guiderebbero dei partiti, i soli!, in crescita agli occhi degli elettori, e dunque con Fratelli d’Italia e Partito Democratico in netta avanzata sul palcoscenico quantomeno di casa nostra in rapporto all’intero arco partitico del BelPaese: che non sia l’inizio di una nuova stagione della politica italiana, con le donne che salgono in cattedra facendo meglio dei Colleghi uomini? Non fosse altro che per quello spirito dialogante che le anima, ricetta oltremodo gradita dagli Italiani in tempi di lotte, guerre e litigate varie, che non ce la si fa più. Né a vedere e né a sentire, telegiornali compresi e su tutti