R. & P.
Spettabile Redazione,sono un docente di quasi 50 anni (prossimo mese,
giorno 30, a Dio piacendo!), purtroppo precario dall’ormai remoto 2006,
operando professionalmente all’Istituto comprensivo “E. TERRANA” di
Ardore nell’area metropolitana di Reggio Calabria; insegno lingua
inglese ma quest’anno esclusivamente sul sostegno.Da
oltre venti giorni, ormai, sono alle prese con la famigerata “Didattica
a Distanza” per lo più al plesso scolastico di Benestare, paesino
dell’anzidetta area metropolitana reggina, e del comprensivo ardorese,
ed agendo praticamente all’unisono con altre tre, valenti, Colleghe per
un piccolo gruppo di 5 studenti aventi diverse tipologie di disabilità.Prescindendo
in special modo dalla comprensibile premura del nostro ministro,
Azzolina, ma anche e soprattutto perché animati dalla grande voglia di
formare didatticamente i nostri ragazzi, con le Stimatissime Colleghe
siamo quotidianamente impegnati nella somministrazione di materiale, in
parte nuovo in parte di ripetizione, che ci sta regalando delle
bellissime soddisfazioni: infatti, se per un attimo proviamo a chiudere
gli occhi, è come se noi non avessimo mai abbandonato la DiS, “Didattica
in Presenza” proprio per questo piacevolissimo senso di responsabilità
dei nostri ragazzi.Che, nell’insieme tutto
considerando, ci sta dando una vera e propria “lezione di vita” che
difficilmente dimenticheremo nel corso della nostra docenza, anche
grazie al notevole spirito di collaborazione dei Colleghi titolari delle
discipline curricolari, e particolarmente dei genitori dei nostri
ragazzi, che si prodigano con abnegazione e fattiva vicinanza a noi
insegnanti per un’efficacia del prodotto “Scuola” che dà, mi piace
ribadirlo ancora una volta, grande quanto innegabile soddisfazione.Purtuttavia,
è chiaro che la DiS e la DaD siano su posizioni diametralmente opposte
con tutti i rilievi e le differenze del caso che mi auguro vengano
tenute in considerazione in fase di definizione dell’anno scolastico
anche perché, cosa poco sottolineata in questa fase, sono stati ultimati
ben 2/3 dell’anno scolastico in corso, ragion per cui ritengo che si
debba tenere in forte considerazione quanto sia stato fatto,
eventualmente non mettendo tutti nel classico “calderone”, magari col
classico “6 politico” che sarebbe quanto di peggio ci potrebbe essere in
prospettiva presente, una vera e propria iattura che dequalificherebbe
oltremodo l’immagine della Scuola italiana, di per sé piuttosto
oscurata.Ad ogni buon conto penso che la DaD possa
essere una via percorribile per una possibile e più fruttuosa
integrazione della DiS, nell’imminente futuro, ed anche per questo la
nostra Dirigente Scolastica si è già alacremente adoperata per
migliorare la fruizione del web e delle relative piattaforme della
Scuola italiana, in questa direzione, posto che, e questo lo dico e lo
sottoscrivo con forza, non si possa non prescindere da una rivalutazione
della professione di Insegnante, che sin da noi stessi bisogna
conferire, amando il nostro lavoro. Per contribuire in modo autentico
alla consegna di una Società italiana migliore al domani dei nostri figli, Alunni oggi Uomini domani.
Baldari prof. Antonio Docente di sostegno Istituto comprensivo “E. TERRANA” – Ardore