di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il movimento Siderno Libera – Progressisti per l’Unità ha scritto al presidente del consorzio di bonifica dell’Alto Jonio Reggino per chiedere lumi sulle condizioni della diga sul Lordo, che già aveva costituito, in tempi non sospetti e col dovuto rigore scientifico, oggetto di studi dettagliati da parte dei propri attivisti.
{loadposition articolointerno, rounded}
Ma erano altri tempi. Ora, la diga è secca e proprio il suo mancato utilizzo preoccupa Alessandro Siciliano e i suoi che hanno scritto la lettera che riportiamo integralmente:
“Egregio Presidente, la diga sul torrente Lordo è un’opera che è costata 50 miliardi di lire e 25 anni di lavori, ma nonostante questo grande impiego di lavoro e soldi è stata finora utilizzata soltanto per un minimo delle sue potenzialità. Il movimento “Siderno Libera – Progressisti per l’Unità” due anni orsono ha visitato il sito e riscontrato (grazie anche alla collaborazione con i vostri tecnici) alcuni problemi che non hanno permesso, l’utilizzo al meglio dell’opera, e la fruizione da parte dei cittadini. A seguito di quelle cose apprese abbiamo fatto un convegno nel quale sono stati invitati il Consorzio di Bonifica ed il Comune di Siderno e, in tale occasione, si è convenuto sulla necessità che questi Enti si adoperassero innanzitutto per la messa in sicurezza e poi, con una progettazione complessiva, a cercare di sviluppare poco per volta, trovando le risorse, tutte le aree circostanti. La successiva crisi politica al Comune di Siderno ed il Commissariamento ha interrotto quel percorso che si era intrapreso, ora, poiché la realizzazione di tutte le cose previste richiede tempo, aspettiamo l’insediamento al comune di una nuova amministrazione per riprendere con un discorso continuativo la realizzazione di quanto allora previsto.
Nel frattempo però è emerso un altro problema, sappiamo che in un controllo di routine del Ministero delle infrastrutture è emersa una lesione in profondità nel pozzo delle paratoie, probabilmente causata da una frana o dai frequenti svuotamenti e riempimenti imposti dalle autorità. Ancora oggi non è chiaro quanto verrebbe a costare la riparazione di questi danni, questo ci preoccupa molto in quanto finora non sono state stanziate neanche somme minime per garantire un maggiore utilizzo dell’opera (con la messa in sicurezza) da parte dei cittadini.
Oramai da mesi il bacino è stato svuotato lasciando solo un fondale di fango, che un rivolo di acqua porta a mare creando danni anche al fondale marino, e a tutt’oggi non sappiamo niente in merito ad un intervento che è indispensabile se non si vuole rischiare di perdere la funzionalità della struttura stessa e se si vogliono recuperare flora e fauna che in questi anni si erano rese stanziali.
Ora ci chiediamo e Le chiediamo:
– qual è il costo reale dell’intervento?
-è possibile lasciare abbandonata un’opera costata 26 milioni di €uro?
– cosa si sta facendo per risolvere il problema?
Intanto, con l’arrivo dell’estate è molto probabile che molti contadini o semplici proprietari di orti, non potendo usare l’acqua dell’invaso per irrigare i propri terreni, utilizzeranno presumibilmente acqua potabile, anche se ciò non è consentito, e questo creerà disagi a tutta la cittadinanza e la probabile mancanza d’acqua nelle utenze cittadine.
Siamo convinti dell’importanza dell’opera costata tanti anni di lavoro e di denaro pubblico che oggi potrebbe diventare fonte di sviluppo turistico e agricolo e non può essere abbandonata, per questa ragione siamo disponibili anche ad incontrarLa per discutere dei problemi sopra accennati e lavorare insieme per risolverli nell’interesse della nostra comunità.
cordiali saluti
Movimento Siderno Libera –Progressisti per l’Unità”.