Una vera e propria vocazione, quella del prete originario di Bivongi, innamorato del sacerdozio e particolarmente di Colui che lo istituì proprio nella notte del Giovedì Santo; come detto, le vie del Signore non sono le nostre vie ed ecco che Gesù lo ha chiamato a Sé da questa vita proprio alla vigilia di questo, Santo, giorno volendo renderlo partecipe nella Gerusalemme Celeste, del Suo corpo e del Suo sangue come nella prima celebrazione eucaristica di oltre duemila anni fa.
di Antonio Baldari
È nella Pasqua del Signore il reverendo parroco di Monasterace, don Alfredo Valenti. Diocesi di Locri-Gerace in lutto proprio a conclusione del tempo “forte” di Quaresima, e poco prima del Triduo pasquale che avrà inizio domani, Giovedì Santo; è la notizia che fino all’ultimo si è sperato di non dover dare ma le vie del Signore non sono le nostre vie e quel che si è intensamente vissuto nella preghiera da oggi vive nella Gerusalemme celeste, dove il sacerdote originario di Bivongi è stato accolto dalle schiere degli angeli e nella grazia di Dio.
Il decorso 6 febbraio don Alfredo aveva celebrato il 25mo anno di sacerdozio, visibilmente provato da un intenso periodo di malattia che lo aveva colpito e dal quale, come detto, tantissime sono state le suppliche elevate al Cielo affinché egli potesse riprendere il proprio servizio quaggiù, dove è stato un sacerdote ma anche e soprattutto una persona squisita, apprezzata non solo dai suoi parrocchiani ma pure da chi ha avuto la gioia e l’onore di incrociarlo soltanto per un saluto. Spiritualmente cresciuto in quel di Bivongi, nell’entroterra della vallata dello Stilaro, e fondamentalmente formatosi nel seminario di Locri, don Alfredo ha rappresentato l’incarnazione del “Per me vivere è Cristo”, vivendo di Cristo e invitando alla Sua mensa tutti coloro che erano affaticati ed oppressi, anelando al Figlio di Dio per ritrovare la retta via che era stata smarrita; un autentico “pane spezzato”, è stato don Alfredo, rimanendo sempre nella fragranza unica della Parola del Signore, facendosi tutto per tutti. Una vera e propria vocazione, quella di don Alfredo, innamorato del sacerdozio e particolarmente di Colui che lo istituì proprio nella notte del Giovedì Santo; come detto, le vie del Signore non sono le nostre vie ed ecco che Gesù lo ha chiamato a Sé da questa vita proprio alla vigilia di questo, Santo, giorno volendo renderlo partecipe nella Gerusalemme Celeste, del Suo corpo e del Suo sangue come nella prima celebrazione eucaristica di oltre duemila anni fa.
Perché, sì, ne siamo certi, don Alfredo starà già godendo della gloria del Paradiso per come ha vissuto la propria vita, giorno dopo giorno, al servizio di Dio e del prossimo, peculiare essenza del comandamento dell’amore dato da Gesù giustappunto nell’Ultima cena; la diocesi di Locri-Gerace lo piange, in special modo i fedeli che sono stati serviti da don Alfredo, ma al contempo eleva a Dio il suo pieno ringraziamento per il dono di questo sacerdote e di quest’uomo, vero figlio di Dio e della Sua Chiesa in cammino su questa terra.
Grazie, don Alfredo, per tutto ciò che ha donato e particolarmente per il Suo ministero esercitato nell’umiltà e nell’obbedienza, siamo certi che continuerà ad essere vicino ad ognuno di noi nello splendore della Pasqua eterna.