di Antonella Scabellone
SIDERNO- Di sicurezza stradale non si parla mai abbastanza. Prova ne è la percentuale altissima di incidenti mortali che continuano, ogni giorno, ad insanguinare le nostre strade e che coinvolgono soprattutto giovanissimi.
Per sensibilizzare gli alunni su questa, e altre importanti tematiche, si è tenuto, lo scorso 4 dicembre, presso l’aula magna del Ipsia di Siderno, un seminario informativo- divulgativo che ha visto ospite la Polizia di Stato con i suoi reparti specializzati che si occupano di sicurezza stradale e ferroviaria. Si tratta del secondo incontro programmato nell’ambito del progetto “A-Ndrangheta progettiamo una città senza crimine”, fortemente voluto dal questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone per educare i giovani alla legalità e che coinvolge 32 istituti superiori della provincia.
Introdotti dal dirigente scolastico Gaetano Pedullà sono intervenuti: il dirigente del Commissariato di P.S. di Siderno, dott. Antonio Cannarella, volto oramai noto agli alunni dell’Istituto Professionale in quanto tutor del progetto; il vice ispettore Guglielmo Di Napoli, coadiuvato dall’agente Nicola Cellini, della Polizia Stradale di Siderno; il Sostituto Commissario Antonio Arilotta della sezione della Polizia Ferroviaria; lo psichiatra Antonio Bombara, in servizio presso l’ospedale civile di Locri; e l’Avv.Angela Lafronte dello Sportello legale antiviolenza del Comune di Siderno, accompagnata dalla responsabile dello stesso, avv.Caterina Origlia.
In apertura il dirigente Pedullà ha spiegato le finalità del progetto che mira a sensibilizzare i giovani in merito a una serie di tematiche riguardanti il rispetto della persona e delle regole della convivenza civile, da cui nasce la necessità di combattere tutte le forme di violenza e discriminazione e di promuovere la diffusione della cultura della legalità.
L’attenzione degli alunni è stata subito rapita dalla Polizia Stradale, per la quale ha relazionato il vice ispettore Guglielmo Di Napoli che, attraverso la proiezione di video e spot, ha illustrato le cause più comuni degli incidenti, dalla semplice distrazione, su cui l’uso dei cellulari ha un peso determinante, alle alterazioni psicofisiche che dipendono principalmente dall’abuso di alcool e droghe. Ai ragazzi si è parlato degli strumenti utilizzati dalle forze dell’ordine per misurare il tasso alcolemico del sangue, e dei limiti di tollerabilità previsti dalla normativa vigente per chi si mette alla guida. I giovani sono stati particolarmente colpiti dalle conseguenze invalidanti degli incidenti stradali e dai racconti dei sopravvissuti che li hanno indotti a riflettere come non mai sull’importanza della prudenza”perché in gioco non c’è solo la propria incolumità ma anche quella degli altri”.
Lo psichiatra Antonio Bombara si è poi soffermato sugli effetti devastanti che provoca l’uso di droghe e di alcol , dalle allucinazioni, al delirio, alla schizofrenia, alle cardiopatie, spiegando i danni notevoli sul corpo anche delle c.d droghe leggere come la marijuana. Lo specialista ha poi parlato del fenomeno della ludopatia, una vera e propria malattia psichiatrica che colpisce soprattutto gli adulti, in preoccupante aumento, da cui non è semplice guarire, neanche sottoponendosi alle cure opportune.
Dalle relazioni è emerso che le dipendenze da droga e da alcool oggi costituiscono una causa importante degli incidenti stradali, motivo per cui il legislatore ha introdotto un inasprimento di pene per chi commette infrazioni guidando in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti. Di questo ha parlato l’avvocato Angela Lafronte che sì è soffermata sul reato di omicidio stradale, introdotto nel 2016 per contrastare il fenomeno dilagante delle stragi del sabato sera. L’avvocato ha spiegato le tre diverse ipotesi delittuose oggi previste dal codice penale, tutte riconducibili all’omicidio stradale ma di diversa gravità, alle quali corrispondono tre diversi trattamenti sanzionatori. Pene severe che possono arrivare fino a 12 anni di reclusione.
Il Sostituto Commissario Antonio Arilotta ha spiegato invece il ruolo della Polizia Ferroviaria, reparto speciale della Polizia di Stato impegnato a garantire la sicurezza dei viaggiatori, la prevenzione e repressione dei reati e, più in generale, la tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica in ambito ferroviario. In particolare Arilotta ha parlato del compito della Polfer di prestare assistenza a chi è in difficoltà; di proteggere giorno e notte i viaggiatori, a bordo dei treni o nelle stazioni, dai borseggiatori; di effettuare il servizio scorta dei politici o anche dei tifosi e dei manifestanti in occasione degli spostamenti da una città all’altra.
Soddisfatti per quanto appreso, che va ad impreziosire il proprio bagaglio culturale e umano, ora gli studenti si preparano al terzo incontro con la Polizia di Stato previsto per il mese di gennaio 2020 in cui si parlerà di violenza di genere