R. & P.
Il settore balneare, a maggior ragione in una terra come la Calabria che vanta oltre 800 chilometri di costa, costituisce un pilastro fondamentale per il nostro tessuto economico e turistico e, quindi, occupazionale.
La Lega ha sempre mantenuto alta l’attenzione verso quest’ambito così come dimostrato anche recentemente dall’intervento del segretario Matteo Salvini all’iniziativa organizzata a Lamezia da Assobalneari.
Un momento di confronto al quale non ho potuto prendere parte per impegni istituzionali improrogabili, ma le cui argomentazioni rientrano tra le priorità non solo del partito che rappresento, ma anche delle istituzioni regionali e del centrodestra in generale: riteniamo fondamentale continuare a sostenere i balneari sulla vicenda inerente lo slittamento, dal 2033 al 2023, dei limiti delle concessioni, che, dal 2024 dovranno essere messe a gara secondo la cosiddetta direttiva Bolkestein.
Non possono passare sotto silenzio, infatti, determinate decisioni, nella fattispecie l’ultima sentenza del Consiglio di Stato.
E, soprattutto, non è accettabile, dopo due anni scanditi dai noti disagi causati dalla pandemia, e conoscendo le difficoltà di chi ha investito il proprio capitale, il proprio tempo, le proprie energie, per risalire la china, pensare che tutti i sacrifici, con sensibile perdita di occupazione, svaniscano.
Non è altresì immaginabile, dal 2024, aprire il settore a bandi che vedrebbero garantiti più i grandi gruppi imprenditoriali che quelli a conduzione familiare, i quali rappresentano la maggioranza nel mosaico delle imprese balneari italiane.
Una battaglia perciò
vitale sulla quale non si intende indietreggiare e che ci vede impegnati, ad ogni livello,
per individuare soluzioni condivise a tutela di uno dei patrimoni più rappresentativi
del nostro paese.