DI SEGUITO LA NOTA STAMPA CHE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL’EX ASSESSORE FRANCESCO GALASSO:
LOCRI – La lettura del corsivo del 25 scorso in merito alla questione venuta alla ribalta – inopportunamente, a mio parere – in questi ultimi giorni, sulla richiesta dell’indennità di funzione avanzata dai componenti dell’ex Giunta comunale, mi spinge a fare alcune considerazioni, sia come ex assessore, che come cittadino.
Quanto al sottoscritto, è noto ai più e soprattutto ai fatti relativi alla passata amministrazione che il silenzio non si addice al mio modus operandi – malgrado non abbia mai voluto prendere parte al teatrino mediatico della politica, evitando di produrre comunicati stampa o interventi non strettamente necessari e politicamente, civilmente ed eticamente dovuti – avendo espresso e manifestato la mia posizione sempre ed a chiare lettere, in ogni civico consesso ed in ogni occasione di confronto politico, in coerenza all’impegno che ritenevo di avere assunto con gli elettori e con l’intera comunità; arrivando, in ultimo, anche a dissociarmi dalla improvvisa decisione di dimettersi.
E’ certo, non ho mai ritenuto di utilizzare la stampa per fare propaganda politica, nè mi sono mai sprecato in chiacchere d’occasione o discussioni sterili senza altro scopo che apparire. Ho piuttosto mantenuto un profilo coerente allo spirito che mi aveva spinto a candidarmi.
Quindi, l’osservazione a mio carico non è pertinente, nè ritengo pertinente il richiamo al Comitato Civico a cui da tempo ormai partecipo. Il Comitato Civico Locrese è una libera aggregazione, apartitica ed apolitica – ne sia prova l’adesione di persone di varia e diversa estrazione ideologica – di cittadini che hanno deciso di mettere a disposizione della comunità parte del loro tempo per discutere democraticamente e propositivamente di questioni che riguardano il territorio. Il Comitato Civico non ha nulla a che vedere con un gruppo o movimento partitico. E quindi, non sarebbe stato comunque necessario che se ne discutesse al suo interno; nè esso può essere arbitrariamente etichettato come la parte politica che aveva sostenuto la mia candidatura nella competizione elettorale del 2011.
Se intervengo non è altro per la necessità, che sento, di stimolare il richiamo all’idoneo e prezioso utilizzo dei mezzi d’informazione e alla chiara ed obiettiva rappresentazione dei fatti.
E, quindi, osservo che appare quanto mai impropria la caratterizzazione politica di un comportamento e una decisione che sono assolutamente personali e nella sola ed esclusiva disponibilità dei suoi titolari. L’indennità di funzione – di cui si sta facendo un gran parlare da qualche giorno – è un compenso normativamente previsto per un’attività legittimamente e regolarmente svolta, rispetto a cui la scelta di percepirla o meno, di sospenderla o di rinunciarvi del tutto è facoltà esclusiva di chi ne è legittimato e di nessun altro.
In nessun modo di essa se ne può fare una questione politica, e addirittura pubblica, se non per fare gossip, contribuendo a distogliere l’attenzione da quelli che dovrebbero essere le reali discussioni politiche sui problemi che Locri e il comprensorio stanno amaramente vivendo, evitando di privilegiare ed amplificare schermaglie di parte che, forse, faranno comodo a qualcuno ma che non somigliano neanche minimamente ai “Fatti dei Cittadini”.
“Sono fatti dei cittadini” l’errato ed improprio utilizzo di denaro pubblico, gli sperperi, gli abusi l’appropriazione indebita, l’interesse privato in atti pubblici, l’immobilismo di un’amministrazione che sia incompetente nell’utilizzo di ogni risorsa disponibile e miope rispetto alle reali esigenze della comunità, i disservizi, …; non certo la legittima erogazione ai suoi aventi diritto di una indennità che la legge prevede, determina e riconosce al singolo Assessore all’atto in cui egli sia stato munito della relativa delega e ne abbia svolto a tutti gli effetti le funzioni.
Dunque, di che stiamo parlando?
Oggi diventa una questione politica il fatto che io abbia deciso di richiedere l’indennità che la legge mi riconosce e che mi ero autosospesa, mentre viene completamente dimenticato il valore fortemente politico e sopratutto civile della decisione di allora, quando si è evitato di gravare sulle casse comunali e si è fatto fronte, con sacrifici personali, per 18 mesi, all’oneroso incarico assunto.
E non mi pare che in quella occasione si sia fatta tutta questa pubblicità mediatica ( peraltro, non richiesta, né auspicata). Ma mi pare che fomentare oggi questa discussione – del tutto estranea ai veri interessi della comunità – sia quanto meno inutile e fuorviante.
Ma forse mi sbaglio.
A me sembra, invero, che sia fuori tema ammantare di “democratica esigenza” la discussione a posteriori, interna al Gruppo Locrinasce, senza alcuna tangibile presa di posizione netta, se trattasi per loro di questione politica o meno, quando è evidente dai fatti che non c’è stata alcuna discussione preventiva alla decisione (legittima, peraltro) dei “2/6” di avanzare la richiesta di liquidazione, poiché evidentemente gli stessi ex amministratori non l’hanno reputata tale e quindi non di competenza del loro gruppo politico.
La discussione, infatti, se mai c’è stata o ci sarà, sarà eventualmente riparatoria e sarà un chiarimento – dovuto o non dovuto – che il gruppo farà al suo interno, ma che non ha nulla a che vedere con l’”effettiva presenza politica e democratica nel territorio” poiché riguarda posizioni interne e decisioni, che sembrano al momento abbastanza indecifrabili politicamente.
Ma la curiosità non sufficientemente evidenziata sembrerebbe essere che i 2/6 del Gruppo Locririnasce hanno avanzato la loro richiesta unitamente con gli altri 3 ex amministratori, con identica domanda e con assoluta contestualità. Semmai ci fosse un valore politico in questa vicenda sarebbe questo l’unico fatto veramente significativo.
Ne consegue che in tutta questa storia l’unico elemento da sottolineare come democratico è quello del diritto di ognuno degli ex amministratori di richiedere ed avere liquidata l’indennità allora sospesa; di richiederla all’attuale Amministrazione in carica, che la percepisce a sua volta regolarmente e legittimamente e a cui nessuno, me compreso, ritiene di muovere alcuna obiezione per questo motivo, proprio perchè le condizioni attuali sembra lo consentano e perchè è un diritto percepirla.
Locri, 27-10-2013
Cordialmente.
Francesco Galasso.
Prendiamo atto della nota stampa di Francesco Galasso (pubblicata integralmente) e del suo curioso utilizzo dell’aggettivo “democratico”, intimamente legato, almeno stando alla lettura dell’ultimo paragrafo di quanto dallo stesso scritto, al diritto di percepire l’indennità di carica.
Per noi la democrazia è un’altra cosa. E’ discussione, dialettica, consenso elettorale, rispetto dei ruoli e delle istituzioni e, in primis, dei cittadini. Rispetto delle opinioni altrui, come fa chi pubblica integralmente la nota di chi, legittimamente, contesta quanto da altri scritto.
Sull’obiettività del nostro corsivo e l’imparzialità dell’analisi in esso contenuta, però, lasciamo giudicare i lettori. Può darsi che sia stato perfino più obiettivo e imparziale dell’analisi, inevitabilmente di parte, compiuta dall’amico Galasso che, a proposito di pertinenza e uso corretto dei mezzi d’informazione, nell’inviare la sua replica al corsivo uscito SOLO SUL NOSTRO GIORNALE, invece che mandarla SOLO AL NOSTRO GIORNALE, come evidenti ragioni di correttezza ed opportunità impongono, l’ha mandata, contemporaneamente, oltre che a noi, a 17 indirizzi e-mail di varie testate e/o colleghi che, per ovvie ragioni, non avevano pubblicato sulle loro testate il corsivo del direttore di Lente Locale.
Ma forse, secondo Galasso, nemmeno questi sono fatti dei cittadini…
(Gianluca Albanese)
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