Il settore politiche sociali ha inviato alle ASP, ai comuni capofila e per copia a tutti i comuni della Calabria una comunicazione che esplica le modalità di erogazione delle somme afferenti alla quota destinate alle disabilità gravissime, per come deliberate dalla Giunta regionale lo scorso settembre. Facendo seguito a quanto concordato con le associazioni rappresentanti i disabili gravissimi e sulla scorta delle esperienze delle altre Regioni in questo campo che, per l’innovatività dell’intervento, possono rivelarsi un’utile riferimento, si è quantificato in 600,00 euro mensili il contributo da destinare alla famiglie per il supporto alla persona con disabilità. Tale trasferimento monetario è condizionato all’acquisto di servizi di cura e assistenza , ovvero, alla fornitura diretta degli stessi da parte di familiari (caregiver) . L’intervento dovrà essere attentamente monitorato sia dalle Aziende Sanitarie che dai Comuni Capofila degli ambiti distrettuali socio assistenziali per verificarne la reale efficacia e l’effettivo beneficio per la persona disabile.
“Si tratta – afferma l’assessore al Welfare Federica Roccisano- di una procedura innovativa e che agisce nella massima tutela delle persone con disabilità gravissime e a tutela delle loro famiglie. Gli utenti destinatari dei servizi, è opportuno ricordarlo, sono persone in condizioni di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continuativa e monitoraggio di carattere socio sanitario nelle 24 ore per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psico-fisiche, con la compromissione delle funzioni respiratorie, nutrizionali, dello stato di coscienza, privi di autonomia motoria e/o comunque bisognosi di assistenza vigile da parte di terza persona per garantirne l’integrità psico-fisica. ”
Com’è noto, il restante 60% del Fondo per la Non autosufficienza è invece destinato ai Comuni Capofila degli ambiti territoriali intercomunali ed è finalizzato al finanziamento di appositi Piani di Zona per la Non Autosufficienza.
Entrambe le deliberazioni evidenziano l’opportunità di assicurare le necessarie forme di collaborazione tra i due Enti coinvolti (ASP e Comuni) al fine di favorire l’integrazione socio sanitaria, per come raccomandato dallo stesso Ministero, nonché l’uso coordinato dei fondi evitando il più possibile la parcellizzazione delle risorse e la frammentazione degli interventi. Tali rapporti collaborativi sono stati già sperimentati, peraltro con risultati apprezzabili, in occasione della gestione del Fondo per la Non Autosufficienza da parte dei Comuni.