di Adelina B. Scorda
CASIGNANA – Nonostante i controlli, (più che altro richiesti) i sopralluoghi e i continui monitoraggi continua a preoccupare la discarica di Casignana. Le ragioni che spiegano lo stato d’allerta da parte della popolazione più attiva risiedono in due punti estremamente connessi. Le condizioni meteorologiche e le capacità di contenimento di percolato, o per dirla in termini più tecnici, di acqua frammista a percolato della prima vasca di contenimento.
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Il nodo del problema sta proprio qui. Infatti, secondo alcuni cittadini del comitato “No discarica” ci sarebbe qualcosa di strano nella prima vasca di contenimento.
Ora a parte il volume d’acqua eccessivo, che già di per sé rappresenterebbe un’anomalia, se si considera che almeno durante il mese di gennaio non vi siano state intense precipitazioni di piogge e che quotidianamente “l’acqua frammista a percolato” è aspirata e regolarmente smaltita, la stranezza osservata dal comitato no discarica è lo strano effetto “bollore” che si verifica a intervalli nell’estremità nord della vasta di contenimento.
Secondo il comitato, lo strano effetto non dipende dalla pompa che aspira il liquido presente nella vasca, anche perché se così fosse creerebbe un effetto vortice e non un effetto bollore, ma sarebbe la presenza di una vecchia vasca in cemento armato ubicata esattamente sotto la vasca di contenimento che essendo lesionata, creerebbe l’effetto appena descritto.
Una seconda ipotesi avanzata, sempre da alcuni cittadini facente parte del comitato, è che potrebbero esserci dei tubi che dalla parte alta della discarica confluirebbero il percolato prodotto, nella parte esattamente al di sopra della prima vasca di contenimento, proprio in quest’ultima, andando così ad aumentare le volumetrie della vasca.
A occhio nudo e senza aver compiuto alcun tipo di analisi, il liquido aspirato dalla vasca di contenimento, per il successivo smaltimento, sembrerebbe di colore identico a quello del percolato che confluisce nella vasca di raccolta, la prima e quella in cemento armato. In quest’ultima, è giusto farlo presente per dovere di cronaca il quantitativo di percolato che confluisce, sembrerebbe minimo, ipotesi avvalorata dallo scarsissimo quantitativo di liquido presente nel canale che dalle “montagne di rifiuti”confluisce il percolato nella vasca di raccolta.
Altro dubbio che preoccupa e insospettisce il comitato riguarda proprio la difficoltà con cui le pompe adibite all’aspirazione del percolato “non siano state in grado – dicono – nonostante siano in continua attività ad abbassare il livello del liquido presente nella vasca neppure di pochi centimetri”.
Se siano fondati o no i dubbi del comitato e di alcuni cittadini di Bianco e Casignana questo solo un controllo approfondito potrà stabilirlo, quello che, però è possibile costatare a occhio nudo è che purtroppo, a oggi, la discarica di Casignana non ha ancora raggiunto i livelli di sicurezza richiesti a più riprese all’Arpacal. Il sito è privo di videosorveglianza, non presenta alcun tipo di recinzione degna di questo nome e i teli non sembrerebbero saldamente fissati. Cosa ci sia da augurarsi? Beh, Speriamo che non piova, altrimenti si che allora si conterebbero i danni.
DI SEGUITO IL VIDEO DELLA DISCARICA
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