BIANCO – I recenti risultati dell’Arpacal, a seguito de prelievo di liquido sul torrente Rambotta, agitano anche l’amministrazione comunale di Bianco, che già da qualche tempo covava preoccupazioni sui continui conferimenti da aree al di fuori del consorzio presso la discarica di Casignana. ‹‹La relazione dell’Arpacal – spiegano – ha ufficializzato ciò che si temeva da tempo e cioè l’esaurimento delle aree di stoccaggio, l’inefficacia dei teli di copertura degli strati di rifiuti e l’abbondante fuoriuscita giornaliera di percolato con il conseguente riversamento nel torrente Rambotta. E’ ormai innegabile – proseguono – che le criticità evidenziate da anni dai cittadini e ribadite in modo forte ed inequivocabile dalle deliberazioni del Consiglio Comunale e della Giunta nel 2010 e nel 2011 (nelle quali tra l’altro, a seguito di accordo istituzionale, si stabiliva che il conferimento in discarica veniva consentito solo ai Comuni del territorio) si siano ora riproposte in modo forse più grave, e questo a causa delle centinaia di compattatori che settimanalmente arrivano in discarica. Questo continua e smisurato conferimento nel sito di Casignana non consente, tra l’altro, un puntuale controllo della tipologia dei rifiuti conferiti in discarica. E’ in gioco – prosegue la nota – la salute di tutti i cittadini della vallata La verde ed in special modo dei cittadini bianchesi e della frazione Crocefisso››. Secondo l’amministrazione l’abnorme conferimento di rifiuti proveniente da tutto il territorio provinciale e non solo, che si registra ormai da mesi, oltre ad aver nuovamente compromesso le condizioni di sicurezza provocando la fuoriuscita di percolato lungo il torrente Rambotta , porterà quanto prima al collasso della discarica, non consentendo di conseguenza ai 21 Comuni del territorio (gli unici titolati) a conferire i propri, ‹‹con il rischio che anche Bianco, nonostante gli sforzi di questi anni, possa ritrovarsi per la prima volta sommerso dai rifiuti, compromettendo forse anche la salute dei cittadini. Confidiamo per tutte queste ragioni – concludono – che gli organi competenti adottino in tempi celeri provvedimenti risolutivi e definitivi, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini››.
ADELINA B. SCORDA