CASIGNANA- Sta diventando l’incubo di sindaci e cittadini, ed è proprio lei, discarica di Casignana. Fra chiusure e repentine riaperture non si capisce a cosa o contro chi stiano giocando amministratori e commissari. È solo di due giorni fa la notizia che la discarica, su disposizione del sindaco Crinò, che avvalendosi delle dichiarazioni espresse dall’Arpacal successivamente al sopralluogo di martedì, avesse raggiunto il limite massimo di abbanco, motivo che ne pregiudicava l’esercizio. La discarica, quindi dovrebbe essere chiusa, e invece no. Secondo quanto ci ha riferito il sindaco di Casignana, Pietro Crinò, con una lettera giunta negli uffici comunali e protocollata giovedì poco prima delle 19, il commissario delegato per il superamento dell’emergenza rifiuti, Vincenzo Speranza, ha disposto la riapertura della discarica.
Secondo quanto comunicato dal commissario Speranza, infatti, i tecnici che lo scorso martedì insieme alla dirigente dell’Arpacal Angela Cardile presero parte al sopralluogo che dava esito negativo per una seppur momentanea riapertura del sito di contrada Petrosi (con le seguenti dichiarazioni ‹‹i volumi di abbanco nella discarica di Casignana sono stati raggiunti, per cui a giudizio dello scrivente – segue l’ultima nota invita – non possono essere conferiti ulteriori rifiuti››) «avevano – scrive – solo ed esclusivamente la funzione di presenziare al sopralluogo che doveva tenere l’Arpacal». Una vicenda più che controversa, in quanto anche se i tecnici inviati dall’ufficio del commissario non esercitavano altra funzione che quella di assistere al sopralluogo dell’Arpacal, a seguito dell’ispezione segnalarono le criticità presenti in discarica. In più secondo una logica preventiva, sarebbe da considerare, prima di riordinare l’abbanco di 1500 tonnellate di rifiuti, le segnalazioni che l’agenzia regionale ha evidenziato subito dopo la visita ufficiale in discarica. Un’unica precisazione arriva dal commissario ed è quella di ‹‹effettuare attraverso la ditta che esegue le operazioni di abbanco, quanto suggerito dall’Arpacal». Disposizioni che non concorderebbero in toto con quelle rilasciate dall’Arpacal che, attraverso un documento ufficiale inviato all’ufficio del commissario Speranza e al comune di Casignana, sosterrebbe che ogni aumento dei rifiuti da abbancare in discarica ‹‹deve essere approvato tramite un nuovo progetto ,inoltre si ritiene -scrive l’Arpacal- che un ulteriore sovrabbanco porterebbe ad una pendenza tale da non permettere un’ottimale copertura superficiale finale con la conseguenza di un ulteriore aggravamento delle criticità presenti ed il ritardo nell’attuare i lavori prescritti per la messa in sicurezza della discarica». Secondo le disposizioni emesse dall’agenzia regionale sarebbe necessario coprire i rifiuti abbancati ‹‹con uso esclusivo di materiale drenante per consentire la captazione del percolato e realizzare il sistema drenante del percolato del fianco dell’attuale area di abbanco di confine della strada di accesso, dove in atto vi è presenza di percolato». Oltre alle dichiarate contingenze di criticità del sito secondo l’Arpacal risulterebbe difficoltoso per gli autocompattatori giungere fino in discarica a causa delle tortuosità della strada tanto da dover essere trainati da mezzi meccanici nell’ultimo tratto. Queste, dunque le ultime disposizioni dall’ufficio del commissario che non confortano il sindaco Crinò che raggiunto al telefono dice: ‹‹Come sindaco non posso fare altro che accettare le disposizione del commissario, ma non posso dirmi certo d’accordo. Questa è la prova – ha concluso – che i sindaci non contano molto››.
ADELINA B. SCORDA