di Redazione
Con una lettera inviata al direttore dell’Asp di Reggio Calabria e la governatore della Calabria Mario Oliverio il presidente dell’Adda Vito Crea e il vice presidente nazionale Fiaba Giacomo Saccomanno, chiedono di accedere agli atti dell’Asp circa la sospensione delle attività dell’unità multidisciplinare in diverse scuole della Piana di Gioia Tauro per il sostegno degli studenti e ragazzi diversamente abili.
{loadposition articolointerno, rounded}
«Ripetutamente – si legge nella missiva – l’Adda, nella persona del suo legale rappresentante signor Vito Crea, ha sollecitato un intervento in relazione alla illegittima sospensione del sevizio indicato senza, però, ottenere alcuna risposta precisa e puntuale. La posizione dell’Adda è stata, anche, sostenuta da molti docenti e fatta propria dalla scrivente Fiaba, trattandosi di una questione di rilevante importanza per la corretta crescita dei soggetti diversamente abili. Tutte le manifestazioni di protesta e tutte le richieste, però e stranamente, non hanno ricevuto alcun dovuto e corretto riscontro. Con la presente, pertanto, a tutti gli effetti di legge ed in particolare della n. 231/90, con successive integrazioni e modifiche, gli scriventi chiedono espressamente e senza ritardi, di conoscere i provvedimenti assunti dal direttore generale dell’Asp o dalle sottostanti e competenti strutture, con accesso, comunque, agli atti e trasmissione, in ogni caso, di copia dell’incartamento suddetto, con indicazione precisa del responsabile del procedimento. Nel contempo, si chiede al Presidente della Giunta Regionale, di voler prontamente intervenire per eliminare questa incresciosa e grave incongruenza, che nega, tra l’latro, il diritto allo studio ed alla regolare crescita culturale e viene a discriminare pesantemente la posizione dei ragazzi diversamente speciali o degli studenti che hanno bisogno di sostegno. Si ricorda l’estrema urgenza nella emissione degli atti richiesti per evitare la prosecuzione di una situazione evidentemente illegittima, che viene a ledere pesantemente la posizione delle fasce deboli. Si rammenda che, in ogni caso, decorso inutilmente il termine massimo di giorni 30 si procederà a presentare regolare esposto alla Procura della Repubblica competente per la valutazione dei comportamenti assunti e che potrebbero ricadere nelle ipotesi di abuso di potere ed omissioni in atti di ufficio.