SIDERNO- Dopo l’incontro di lunedì scorso a Catanzaro con Bruno Gualtieri, dirigente generale del dipartimento delle politiche ambientali della Regione Calabria, nel quale è stata rigettata la proposta dei 9 Comuni destinatari del finanziamento pari ad un milione di euro, (di rimodulare il progetto per l’avvio di un sistema più marcatamente porta a porta nonchè l’incremento del budget), gli stessi nella tarda mattinata di oggi (assenti San Luca e Samo), si sono nuovamente ritrovati nella sala consiliare di Siderno, per (alla luce di quanto disposto dalla Regione), presentare un nuovo progetto.
Una proposta non tecnicamente fattibile quella richiesta dai 9 Enti, perchè il progetto in questione farebbe parte di una graduatoria e snaturarlo equivarrebbe perdere il finanziamento concesso; un rischio dal quale è fondamentale esimersi, a fronte della raccolta differenziata indispensabile per cercare di contribuire una volta per tutte, ad una risoluzione del problema rifiuti, in special modo nella Locride. Innanzitutto, come illustrato da Luca Rotondi, si cercherà di recuperare il centro di stoccaggio dei rifiuti per la differenziata, di proprietà precedentemente della società francese Veolia ed a breve della Regione, in particolar modo del dipartimento dell’ambiente, nel quale il Comune di Siderno cercherà di stoccare in quella piattaforma i rifiuti differenziati, il cui unico intento sarà determinare un giovamento <<in progress>> per un ciclo di lavorazione di rifiuti più efficace rispetto a quello attuale. Dagli accordi presi con Gualtieri, si procederà con un sopralluogo sul posto per verificare quali le possibilità per lo sfruttamento di una parte di questo impianto, mai entrato in funzione. Il commissario per l’emergenza ambientale ha infatti, per il momento, disposto una richiesta formale, (già fatta secondo le parole di Rotondi), per visionare la validità del sito. Altro aspetto rilevante emerso dall’incontro in Regione, è che il progetto della raccolta differenziata in fase di attivazione entro breve tempo, il cui modello generale cambierà per tutti i Comuni, partirà con un ambito che avrà come unico referente Reggio Calabria: <<faremo parte- ha detto Rotondi- di quel bacino, perchè secondo la normativa regionale (ancora non approvata) è prevista un’unica gara con la città reggina>>. Questa normativa, nello specifico, prevede in una prima fase una gara attuata dalla Regione, il cui impianto verrà gestito dal dipartimento regionale per un periodo transitorio (in prossimità della scadenza degli appalti) per poi avviare così una gara unica cui saranno chiamati i Comuni. <<Si tratta- ha poi commentato Rotondi- di una normativa regionale che ci ha lasciati un po’ perplessi, non abbiam capito come si andrà a raccordare con tutti gli appalti dei diversi Comuni per la gestione dei rifiuti>>. Ritornando alla formulazione del nuovo progetto da presentare alla Regione, per renderlo più appetibile commissari e sindaci oltre a proporre il sito di stoccaggio ai fini della differenziata, chiederanno alla Regione di acquistare i sei cassonetti previsti, anzichè noleggiarli come prevede il finanziamento per un’annualità con una parte dell’attrezzatura fornita, senza correre il pericolo di perderla una volta intrapreso il sistema della differenziata. Dunque, più scarrabili adeguati nel collocarvi un’intensa mole di rifiuti differenziati con una netta riduzione delle campane. Piccole modifiche, che non andranno ad inficiare sulla tipologia progettuale e che con tutta probabilità potranno essere accolte dalla Regione.
FRANCESCA CUSUMANO