di Ivana Pascale
BENESTARE – La replica del primo cittadino di Benestare al mio articolo, pubblicato qualche settimana addietro sulla vicenda dell’aggressione alla sig. Ceravolo, esige dei chiarimenti che, in ossequio alla verità e nel rispetto dei miei compaesani benestaresi ignari di alcuni fatti, sento il dovere morale di fare.
L’asprezza e l’arroganza dei toni usati nei miei confronti dal sig. Sindaco, tra l’altro esagerate e fuori luogo, per non dire poco rispettose, sono indice di un vittimismo egocentrico di stampo paranoico, privo di concreto fondamento logico che, guarda caso, si manifesta sovente quando si cerca volutamente di fuorviare il discorso, chiamando in causa argomenti che nulla hanno a che vedere con l’oggetto della discussione.
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Premetto al signor Sindaco, cui probabilmente è sfuggito qualche passaggio, che la mie reali constatazioni sull’assenza di Welfare nella comunità benestarese, da lui definite impropriamente “provocazioni”, erano genericamente rivolte alle “istituzioni politiche sociali e religiose”, nonché alla “comunità civile” di cui anche la sottoscritta fa parte e che, in primis, si sottolineava nell’articolo la presenza di una cultura della solidarietà di facciata, se poi il Sindaco si è sentito toccato in prima persona, allora vuol dire che una ragione ci sarà!
Chiarito questo signor Sindaco, voglio farle notare quanto sia controproducente e poco corretto per un amministratore ormai in carica da ben sei anni, ricorrere al sotterfugio dello “scaricabarile” addebitando colpe alla precedente amministrazione e le ricordo che la sottoscritta non ha mai fatto parte di alcuna amministrazione: si è semplicemente limitata, insieme alla sua famiglia, ad offrire la propria collaborazione a chi l’ha ritenuta utile e valida. Pertanto delle scelte, giuste o sbagliate, operate dalla precedente amministrazione non le tocca rispondere!
Lei parla di servizi di assistenza e supporto agli anziani offerti dalla sua amministrazione, ma a quanto pare questi servizi non hanno sortito l’effetto che lei si aspettava, visto e considerato che le situazioni più gravi di disagio, a distanza di un decennio, permangono tali e quali.
Mi accusa di sollevare provocazioni e non proposte concrete, ma le voglio ricordare che la sottoscritta ha l’abitudine di “fare” e non di proporre asetticamente, come ad esempio, nel caso di dare un tetto a chi, senza reddito e in condizioni di grave precarietà sociale, sperava nell’aiuto della sua amministrazione che, invece, ha pensato bene di dare una sistemazione a chi il reddito ce l’ha!
Trovo decisamente patetica e fuori luogo la sua sarcastica affermazione delle ronde notturne da Far West con i Voucher, dato che non mi sarei mai sognata di affermare che il sindaco dovrebbe assumere, la funzione di sceriffo. Per questo ci sono, e meno male, ancora le forze dell’ordine!
Mi accusa di fare del “leghismo di sinistra” e, con il preciso scopo di strumentalizzare le mie affermazioni sull’accoglienza degli extracomunitari, tenta di costruire ad hoc e diffondere l’immagine di un opposizione razzista e insensibile ai drammi del popolo africano. Quando invece sa benissimo che la popolazione tutta (ed anche la sottoscritta “nel suo piccolo”) ha accolto senza remore o pregiudizi di sorta questa povera gente, così come sa altrettanto bene che le mie critiche non mettevano in discussione “l’accoglienza fine a se stessa”, ma sottolineavano l’ambivalenza degli interventi sociali, alcuni dei quali ritenuti dalla sottoscritta “per certi aspetti lodevoli”.
Infine, se lei ritiene che “…ad imbavagliare, forse malmenare e derubare la povera signora anziana sola non sono stati certo ragazzi africani, e nemmeno svedesi o trevigiani. Sono stati dei ragazzi calabresi, benestaresi…” allora dovrebbe in qualità di primo cittadino assumersi l’onere di segnalare a chi di dovere i suoi sospetti. Eviteremo finalmente di continuare, nel dubbio, ad infangare la nostra Benestare, così tanto vituperata dalla cronaca nera degli ultimi tempi. Ed inoltre non mi pare proprio che la sottoscritta abbia avanzato alcuna ipotesi riguardo la provenienza etnica degli aggressori.
Chiudo qui, ricordandole caro Sindaco che io non sono in perenne campagna elettorale e che, pertanto, non ho alcuna intenzione di rispondere ad ulteriori attacchi da parte sua.