RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Giorno 8 settembre la giunta regionale si è riunita e ha deliberato alcuni provvedimenti. La giunta ha deciso di erogare 2,5 milioni di euro, come quota parte a favore di circa 400 scuole paritarie, cosi come si legge in una nota della regione: “Pur nelle difficoltà di bilancio, è stato deciso un intervento motivato dalla consapevolezza delle condizioni di difficoltà in cui opera questo settore, chiamato a surrogare la lacuna dell’offerta di un sistema pubblico, non sempre agevolato dalla domanda, sopratutto per quanto riguarda il sistema delle scuole dell’infanzia e primaria”.
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Ravvisiamo dapprima una bieca malafede nell’avere convocato una riunione di giunta per deliberare finanziamenti alle scuole private mentre un certo menefreghismo ha finora caratterizzato il comportamento della giunta e di Oliverio in testa nella difesa della scuola pubblica della Costituzione.
Ma ravvisiamo ancora malafede proprio nel testo su riportato. Infatti uno dei punti da noi individuati di incostituzionalità della legge 107 riguarda proprio la scuola della infanzia. Oliverio sembra non aver compreso quanto da noi scritto e richiesto, oppure ha inteso procedere ugualmente verso la strada dell’illegittimità costituzionale. Infatti nella mozione da noi presentata e supportata dai costituzionalisti da noi consultati, la delega del comma 181 prevede che la scuola statale dell’infanzia venga penalizzata in quanto di fatto omologata alla scuola privata.
Anziché impugnare la legge 107 davanti alla Corte Costituzionale, il governatore ha preferito invece assecondare le logiche privatistiche del potere centrale alle quali ha deciso di assoggettare tutti i calabresi con il voto di ieri.
Dopo tutte le azioni formali e di mobilitazione, costantemente ignorate, da noi portate avanti, dobbiamo riconoscere che la politica scolastica di Oliverio è quella di impoverire il pubblico per legittimare e rafforzare il privato. Infatti riguardo alla seguente citazione “la lacuna dell’offerta di un sistema pubblico” non è altro che il grimaldello-pretesto per scardinare la scuola statale.