DI SEGUITO LA REPLICA DEL SINDACO DI BENESTARE AL NUOVO CENTRODESTRA
“Da comunista”. Anzi, da comunista democratico convinto, perché il PCI di Berlinguer è stato soprattutto il partito più democratico d’Italia (e dovrebbero saperlo i garofani sbiancati che, ad un certo punto del loro percorso, hanno quantificato più vantaggioso abiurare ed impugnare un’altra bandiera!) credo di poter serenamente rispedire al mittente la “maionese impazzita” che ha voluto lanciarmi addosso. Niente problemi. Ho sopportato di peggio, molto di peggio. E credo di poter rassicurare chiunque rispetto a ciò che custodisco “nell’armadio”. Sicuramente nulla da nascondere. Intendiamoci! Ho sempre manifestato le mie idee liberamente e senza ambiguità o mezze tinte di circostanza. Altro che maionese, qua siamo alla follia pura! Si preoccupi di se stesso, invece, chi, “nell’armadio”, oltre ai tubetti di maionese, ha degli scheletri nascosti.
Sono intervenuto sulla annosa questione dello stato di isolamento in cui versa il mio Comune, come d’altra parte faccio da anni (ma con lotte vere e non attraverso comunicati stampa), non perché devo candidarmi alle prossime elezioni regionali, ma perché sono stato, con un ampio consenso (da “terza fascia”), delegato a rappresentare le istanze e le sofferenze della mia gente e del mio territorio. E ci tengo a precisare che ho ritenuto di esprimere la mia più totale disapprovazione nei confronti dell’atteggiamento, a mio avviso scorretto, di qualche esponente del NCD calabrese, senza offendere nessuno e nei limiti e nello stile propri della dialettica democratica. Il giorno dopo dell’ultimo Consiglio Comunale, tenutosi a Benestare, e in cui, tra le altre cose, è stata affrontata tale problematica, che tanti disagi ha causato e causa ai miei concittadini, l’On. Imbalzano ha pensato bene di utilizzare tali argomentazioni per fini inequivocabilmente elettorali. Addirittura sottolineando l’impegno di “alcuni consiglieri di minoranza” (per l’appunto sempre assenti nei consigli comunali, eccetto qualche sporadica eccezione). E non me ne voglia, ma “grossolana” (come lui stesso l’ha definita) non mi è sembrata la mia presa di posizione, ma il suo atteggiamento opportunistico, così come gli scontri intestini al NCD che, anche in questa occasione, non hanno tardato ad emergere.
Al circolo del NCD di Bovalino, e soprattutto ai suoi colonnelli, voglio ricordare, con serenità, che ho ben presente la distinzione fra ruoli, funzioni e competenze a livello istituzionale e, nel rispetto di questi, ma prima di tutto dei miei cittadini, ritengo che “puntare l’indice” e individuare responsabilità facendo nomi e cognomi, è il minimo che un Sindaco possa fare. Soprattutto dopo quasi un anno di prese in giro nei confronti dei pendolari benestaresi, costretti a sopportare un’odissea quotidiana per poter raggiungere la propria scuola, l’ospedale, il luogo di lavoro, il mercato etc. Quanto ai risultati conseguiti dall’Amministrazione provinciale a favore del nostro territorio, non credo che “precisazioni chiare e nette” di alcun tipo possano smentire ciò che è tangibile e sotto gli occhi tutti: una consiliatura fallimentare. Così come, ribadisco, l’azione dei consiglieri provinciali del nostro collegio e della Locride tutta. Sono i fatti che lo attestano.
Leggo poi, incredulo, di “lavori di somma urgenza per il primo ripristino della viabilità e di un contributo al Comune di Bovalino per un percorso alternativo che consenta il transito dei pullman”. Queste sarebbero delle soluzioni già adottate per mitigare i disagi causati dalla frana, verificatesi ad inizio dicembre dello scorso anno, sulla Strada Provinciale ex 112 di collegamento tra Bovalino e Benestare, nel tratto di Bovalino Superiore. Ma di quale strada stiamo parlando? A meno che non intendiamo (e voglio credere di no) che un cordolo in cemento per delimitare una carreggiata e un po’ di rete arancio da cantiere possano essere il prodotto di una somma urgenza. O che un pullman, carico di passeggeri, possa percorrere una strada in salita, larga si e no 2 metri e dissestata tra l’altro, che ci si ostina a definire “percorso alternativo”. E se questo si intende, siamo messi proprio male. Peggio della regione più sperduta del Burundi!
Altro che smentite, precisazioni e comunicati di circostanza! Invito piuttosto, consiglieri, onorevoli e notabili a provare a percorrere, una volta almeno, le strade provinciali del nostro entroterra, perché forse non l’hanno mai fatto. Almeno non negli ultimi vent’anni. E sicuramente senza l’attenzione che un rappresentate del territorio dovrebbe riservarne. La Strada Provinciale ex 112 Bovalino – Benestare, oltre alla frana nel tratto di Bovalino Superiore, versa in uno stato di precarietà totale. La pavimentazione è un percorso ad ostacoli, mentre le cunette sono, in maniera permanente, stagione dopo stagione, intasate da sterpaglie e da residui di materiale franoso non rimossi da anni. E non è un dettaglio ricordare che la così dibattuta frana, che impedisce, a tutt’oggi, ai miei cittadini il transito con mezzi pubblici verso Bovalino, si è verificata a causa della trascuratezza e dell’inerzia da parte della Provincia di Reggio Calabria. Nello specifico, il muro di contenimento è ceduto a causa delle infiltrazioni di acqua piovana attraverso una crepa formatasi nell’asfalto e non riparata da anni. Ecco la causa. 50 euro di bitume! Non è questa trascuratezza? Non è questa latitanza politica? Lo è. Eccome se lo è. Perché parliamo di problemi segnalati centinaia di volte, e di cui è stato interessato anche il Prefetto di Reggio Calabria. E parliamo soprattutto di appalti milionari, a fronte di problemi atavici e irrisolti. Con questo non voglio insinuare nulla. Me ne guarderei bene. Ma invito la Consigliera Polimeno a presentare un’interrogazione al Consiglio Provinciale in cui si chieda conto delle risorse economiche stanziate dalla Provincia per la manutenzione ordinaria delle strade provinciali che collegano il nostro territorio e sul reale impiego da parte delle imprese aggiudicatarie. Da parte mia, sono disponibile, da domani mattina, ad una leale collaborazione. Per non parlare degli altri due tratti provinciali di collegamento tra Benestare e San Nicola di Ardore e tra Benestare e Careri: smottamenti, sterpaglie negli argini, buche, grate per la raccolta d’acqua mancanti e neppure segnalate. L’abbandono totale! L’unica traccia testimone della presenza da parte della Provincia sono le tabelle metalliche, di un giallo ormai sbiadito, lì da anni, ad indicare l’interruzione delle due arterie.
Ma le parole, quelle sono facili da digitare da una tastiera. Talvolta sono veramente il prodotto di un cruccio pomeridiano. Infatti leggo di una mia probabile candidatura alle prossime elezioni regionali “poco utile al territorio e molto di più a livello personale”. Disconosce chi scrive a nome del NCD di Bovalino (perché non ha il coraggio di firmarsi!) che il sottoscritto, quando decise di ritirare le dimissioni da Sindaco, in seguito all’ennesimo atto intimidatorio subito, rifiutò un incarico politico a Roma per continuare a servire la sua gente e il suo territorio. Mi chiedo se chi lancia “maionese impazzita” possa affermare la stessa cosa. Non credo. Almeno stando ad alcune indiscrezioni giornalistiche riguardo ai costi della politica calabrese.
Rispetto poi alle lezioni che mi si vorrebbero impartire sul senso di solidarietà nei confronti delle sofferenze della gente e del territorio, non credo di averne bisogno. Almeno non da chi non ha nulla da insegnare. Anzi.