Dalla prima rivoluzione industriale in avanti il pensiero è sempre stato uno solo: la tecnologia ci porterà via il lavoro! Una preoccupazione comprensibile, ma solo da chi non ha più voglia di mettersi in gioco. Mediamente, infatti, la tecnologia non ha mai creato disoccupazione, ma una nuova e diversa distribuzione della forza lavoro.
Tornando indietro nel tempo, pensiamo allo stravolgimento epocale vissuto dalle persone che per prime hanno potuto godere dell’energia elettrica. Un’invenzione che ha cancellato in poco tempo tutti i mestieri legati alla condizione precedente, ma che, allo stesso tempo, ha aperto uno scenario immenso di possibilità, riservate solo a chi ha avuto voglia di coglierle, dimostrando coraggio e creatività.
Allo stesso modo, gli operai di oggi lamentano una presenza sempre più massiccia di robot nelle fabbriche, preoccupati per la concorrenza sleale. Effettivamente non è possibile competere con il livello di precisione, forza, resistenza e durata di un macchinario. Gli artigiani che vivono tutto questo progresso come una battaglia, sono destinati in partenza a perderla e a scomparire dalla scena lavorativa.
Al contrario, quelli che hanno saputo o sapranno cogliere quest’opportunità per ampliare le proprie capacità, stare al passo con i tempi e rendere il proprio lavoro più efficiente, sono o diventeranno quelli più richiesti.
Le fabbriche 4.0 anche in Italia sono già una realtà. Pensiamo, ad esempio, alla Next Mirs, un prototipo di fabbrica dove i robot lavorano al fianco degli operai. Si tratta di un progetto targato Pirelli, azienda che non avrebbe potuto diventare leader nel settore degli pneumatici se non avesse sempre messo lo sviluppo tecnologico fra le priorità. Non a caso l’amministratore delegato dell’azienda, Marco Tronchetti Provera, non è solo presente in Mediobanca come vicepresidente, in Confindustria, in RCS e in Allianz, ma lo è anche nella Fondazione Silvio Tronchetti Provera come presidente. Stiamo parlando di una no profit che dal 2001 a oggi ha erogato oltre 200 borse di studio ai giovani ricercatori italiani affinché potessero far volare le proprie ricerche, nel settore delle tecnologie in generale e, nello specifico, in quello dell’automotive e delle energie rinnovabili.
Secondo un calcolo dell’IFR (International Federation of Robotics), nel 2019 saranno 2,9 milioni i robot presenti nelle fabbriche di tutto il mondo. Fra queste è inclusa anche l’Italia dove esistono dei veri e propri incentivi messi a punto dal Governo per incoraggiare gli industriali a rendere il proprio business più moderno e competitivo rispetto alle altre realtà.
Il 40% delle industrie italiane ha già raccolto quest’invito, investendo da qui al 2022 fino al 9% del proprio fatturato a favore dell’ammodernamento. Fra gli strumenti che potrebbero essere più acquistati ci sono quelli che migliorano il controllo automatico visivo e che riducono al minimo ogni possibilità di errore umano.
Che fine faranno, quindi, gli artigiani nel futuro? Ecco come verrà rivalutata la loro competenza manuale e quali saranno i 3 ruoli più richiesti a breve.
COSTRUTTORE DI IMPIANTI
No, non stiamo parlando di impianti idraulici o elettrici, ma di ben più complessi e sofisticati impianti neurali, di protesi, arti e esoscheletri di varia natura. In una società come la nostra, sempre più longeva, dare la possibilità a tutti di vivere senza limitazioni è bello e soddisfacente. E quando la protesi si rompe? Basterà portarla al centro assistenza, per metterla nelle mani sapienti di un esperto riparatore.
Restando nello stesso ambito, anche la figura del medico diventerà più complessa. Dall’esperto in procreazione assistita al semplice medico di base, le modalità d’intervento saranno più efficienti e dettagliate. Si va dalla possibilità di operare i pazienti da remoto, in modo non invasivo e più accurato, all’installazione di impianti che aumentano la memoria, ad altri che monitorano lo stato di salute 24/24H e inviano tutte le informazioni raccolte direttamente a un computer che suggerisce la migliore terapia.
STAMPATORE IN 3D
Ogni giorno scopriamo nuove possibilità di utilizzo della stampante 3D. Per questo saper padroneggiare con destrezza questo strumento risulta già da ora quasi indispensabile o, per lo meno, regala un bel vantaggio sulla concorrenza. Mobili, giocattoli, oggettistica, gioielli e ora anche case. Con una stampante 3D è possibile ricreare davvero qualsiasi cosa.
Se lavorate nell’edilizia, quindi, non tardate a informarvi e ad aggiornare il vostro parco macchine includendo questo strumento.
AGRICOLTORE GENETISTA
I nuovi contadini sanno tutto su quello che coltivano e sui propri animali, incluso il loro codice genetico. Le possibilità che la genetica offre a chi la sa padroneggiare sono davvero infinite. Si va dalla semplice frutta senza semi, al più futuristico latte terapeutico.
Legata a questi cambiamenti, potrebbe nascere la figura del consulente etico, ovvero di quella persona in grado di rispondere ai dubbi dei consumatori e di guidarli verso una scelta consapevole e rispettosa dei propri valori.