Al di là di tutto ciò che si vuole considerare quello che emerge chiaramente da quest’ennesimo caso che ha visto l’ennesima donna vittima di violenza, o femminicidio che dir si voglia, è che c’è una mancanza di riguardo di fondo nei riguardi della donna a tutte le età considerate, così come tutto il vuoto legislativo per questa casistica che, come tutto il panorama italiano legato alle leggi che regolamentano la vita delle persone, è fortemente pregno di quel garantismo all’italiana che sta facendo acqua da tutte le parti.
di Antonio Baldari
Tiene ancora inevitabilmente banco la “notizia del giorno” relativa all’assassinio di Giulia Cecchettin per la mano efferata del fidanzato, Filippo Turetta; una notizia dolorosissima, molto triste per quello che è stato classificato come l’ennesimo caso di “femminicidio”, ossia di una donna che perde la vita per mano di un uomo che è il suo uomo, marito, compagno o fidanzato che sia.
Un omicidio conclusosi con la fine della fuga del ragazzo in Germania, e la sua estradizione da qui a poche ore, che ha profondamente scosso grandi e piccoli per la violenza perpetrata ai danni della giovane, che ha impressionato oltremodo e che però non farebbe il paio con le frasi che sono state date in pasto all’opinione pubblica nell’immediatezza dell’assassinio, del tipo “Le voleva bene”, “L’amava”, e via di queste espressioni. Che lascerebbero chiaramente intendere come questo ragazzo avrebbe agito d’impeto, in un momento di rabbia, avendo il classico “raptus” che non è riuscito a controllare e tanto altro ancora; ora, al di là di tutto ciò che si vuole considerare quello che emerge chiaramente da quest’ennesimo caso che ha visto l’ennesima donna vittima di violenza, o femminicidio che dir si voglia, è che c’è una mancanza di rispetto di fondo nei riguardi della donna a tutte le età considerate; sì, è vero, la società italiana è molto cambiata nel corso degli anni, oggi la donna assurge ad un ruolo maggiormente da protagonista che però, in netto contrasto con il maschilismo imperante, non viene assolutamente accettato. O quasi.
Si è detto che è bene riprendere in mano le redini della situazione a cominciare dalla scuola, con il ministro Valditara che vorrebbe inserire un’ora a settimana di “Educazione alle relazioni” con l’intento di affermare maggiormente la conoscenza tra i ragazzi, approfondendone i rapporti interpersonali e conseguentemente la loro conoscenza che dovrebbe costituire la base solida di relazioni più sane e di rispetto l’un per l’altro, per l’appunto.
Dall’altro lato, però, emerge ancora una volta tutto il vuoto legislativo per questa casistica che, come tutto il panorama italiano legato alle leggi che regolamentano la vita delle persone, è fortemente pregno di quel garantismo all’italiana che, dobbiamo essere molto onesti, sta facendo acqua da tutte le parti posto che, a pagare per un omicidio commesso da una persona con nome e cognome, non è mai la persona diretta interessata o, per meglio dire, se lo è non è per una pena congrua comminata in virtù di “buona condotta”, “seminfermità mentale”, e tutto ciò che tenderebbe non già a scagionare l’imputato ma neanche a punirlo per come si dovrebbe, stante uno stato di impunità, in definitiva, che sta travalicando ogni più ragionevole confine umano possibile.
Insomma, se non si interviene in queste due, distinte, direzioni saremo purtroppo costretti a subire ancora altre dieci, cento, mille Giulia in una spirale di violenza ed assassini senza fine.