di Spartaco Capogreco*
SANT’ILARIO DELLO JONIO – La comunità di Sant’Ilario è in lutto per la perdita di uno dei suoi figli migliori: oggi, martedì 27 ottobre, all’ospedale civile di Locri, è mancato il Professore Ilario Longo, per tutti gli amici, da sempre, Nardo.
Nardo Longo, che aveva 85 anni, è stato un uomo esemplare, una persona colta, sorridente e dai mille interessi. In gioventù – conseguito il Diploma magistrale a Locri ed assolto il servizio di leva ad Acqui Terme – ha insegnato a Campo Ligure, in provincia di Genova, dove ha vissuto per alcuni anni con la propria famiglia ed ha lasciato un ottimo ricordo di sé. Ottenuto il trasferimento in Calabria, intraprese lo studio del violino, strumento che amava profondamente e che, in poco tempo, avrebbe imparato a suonare con maestria. In verità, Nardo amava ogni tipo di strumento e di espressione musicale. Difatti, si deve soprattutto a lui – ed ai contatti da lui mantenuti con le Case musicali della Liguria – la grande diffusione di pianoforti che si ebbe nella Locride nel corso degli anni Settanta. E si deve anche a lui la nascita del primo gruppo folkloristico giovanile della Locride (denominato “Marasà”, in omaggio all’antichità magnogreca), che si fece apprezzare anche al di fuori del territorio calabrese. Nardo Longo è stato anche un amante della filosofia e, negli anni Settanta, ha conseguito la Laurea in Pedagogia presso l’Università di Messina.
Seppure così impegnato nel campo culturale e musicale, Nardo non ha trascurato mai la vita all’aria aperta, anzi è stato anche un grande appassionato di agricoltura e apicoltura. Dalla vita dei campi e dal contatto diretto con contadini ed operai, il “professore-violinista-coltivatore” traeva ulteriori ragioni da aggiungere alla propria innata propensione per l’impegno politico in difesa degli umili. Difatti, egli è stato sempre orgoglioso della sua militanza comunista, che portò avanti nelle fila del P.C.I. (quale membro del direttivo della sezione di Sant’Ilario) sino alla svolta della Bolognina del 1989, quando preferì la linea di Cossutta, entrando in Rifondazione.
Con la scomparsa improvvisa di Nardo Longo, se ne va un grosso pezzo di storia. Ovviamente, in queste ore, la moglie, i familiari e tutti gli abitanti di Sant’Ilario sono molto tristi e affranti. Ma sulla tristezza dovrà presto prevalere un legittimo orgoglio. L’orgoglio per un uomo che, nel futuro, la Locride intera (di questi tempi quanto mai smarrita e impoverita di valori) potrà additare ad esempio; l’orgoglio per un uomo e un intellettuale che ha sempre amato il prossimo e la cui memoria sarà, di certo, benedetta per le tante virtù che ha posseduto.
*: docente Università della Calabria
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