Il tutto iniziò con il dl “Aiuti” n. 50 del 2022, del governo Draghi e su proposta del ministro Orlando, con una dotazione iniziale di 79 milioni di euro, somma salita di oltre il cento per cento a ben 180 milioni di euro, addirittura incrementata di ulteriori 10 milioni salvo poi essere sforbiciato di 50 milioni di euro e fatto, così, fermare a 140, risorse disponibili ed eventualmente esaurite con la situazione posta in essere, con circa 1milione e 900mila richieste evase, che ha fatto infuriare, e non poco, il senatore Antonio Misiani: “Basterebbero poche decine di milioni di euro per aiutare, concretamente, tantissime famiglie”.
di Antonio Baldari
“Non è possibile procedere con la richiesta del bonus trasporti per il momentaneo esaurimento della dotazione finanziaria prevista del decreto legge n. 5 del 14 gennaio 2023. Sarà possibile effettuare un nuovo tentativo di richiesta a partire dalle ore 08.00 del 1° settembre 2023 per usufruire degli eventuali residui generati dal mancato utilizzo di bonus richiesti nel mese di agosto 2023”; campeggia questa comunicazione alla pagina dedicata all’anzidetta agevolazione, sul sito web del ministero del lavoro e delle politiche sociali, molto chiara e senza bisogno di ulteriori interpretazioni: i fondi sono finiti, soldi non ce ne sono più.
E questo lo si evince in particolare dal fatto che, per il mese prossimo, a partire dal primo di settembre, non si parla di nuova richiesta sulle somme stanziate bensì di richieste eventualmente da soddisfare su bonus che non sono stati utilizzati nel mese attuale di agosto: non proprio una bella figura per il governo Meloni, tutt’altro!, che intanto aveva ristretto il numero degli eventuali beneficiari abbassando il tetto da 35mila a 20mila euro quale tetto a disposizione, per poi andare a registrare un numero complessivo di richieste pari a 1milione e 900mila richieste di bonus trasporti al 4 agosto scorso.
Iniziando il tutto con il dl “Aiuti”, per la precisione il n. 50 del 2022, del governo Draghi e su proposta del ministro Orlando, con una dotazione iniziale di 79 milioni di euro, somma salita di oltre il cento per cento a ben 180 milioni di euro, addirittura incrementata di ulteriori 10 milioni salvo poi essere sforbiciato di 50 milioni di euro e fatto, così, fermare a 140, risorse disponibili ed eventualmente esaurite con la situazione posta in essere di cui si diceva poc’anzi, che ha fatto infuriare, e non poco, il senatore Antonio Misiani del Partito Democratico.
Che ha sottolineato come “Il governo dovrebbe spiegare agli italiani cosa ha intenzione di fare – così Misiani – il bonus andrebbe rifinanziato riportando il tetto a 35mila euro, basterebbero poche decine di milioni di euro per aiutare, concretamente, tantissime famiglie”; al momento non è dato sapere se ciò avverrà e quando, con ogni probabilità non ce la si farà per l’inizio del nuovo anno scolastico che, per la maggior parte delle regioni italiane, è previsto per il prossimo giovedì 14 settembre.
Si ricorda che il bonus richiedibile è pari a 60 euro per abbonamento annuale o mensile per servizi di trasporto locale, regionale, interrogionale o nazionale, è nominativo ed è rivolto a studenti, lavoratori, pensionati e cittadini aventi un reddito complessivo non superiore a 20mila euro.