di Gianluca Albanese
PLATI’ – Il Centro Studi Lazzati, con a capo il Presidente Onorario aggiunto della Corte di Cassazione Romano De Grazia, non dimentica Platì, e tramite il proprio leader, interviene per ribadire che «Siamo sempre pronti a sostenere, in vista delle elezioni comunali di giugno, una lista composta da giovani platiesi che si riconoscono nello spirito della legge Lazzati, che ha introdotto il divieto di propaganda elettorale ai sorvegliati speciale di p.s., indiziati di appartenenza alle organizzazioni criminali comunque localmente denominate, e ai principi di legalità.
Non cerchiamo passerelle -ha proseguito De Grazia – e siamo contro l’antimafia di facciata, ma cerchiamo solo il bene delle comunità che vogliono eleggere i propri amministratori lontani dal malaffare».
Le esternazioni di De Grazia (reduce da un lungo tour in tutta Italia per diffondere la conoscenza della legge Lazzati) giungono all’indomani della manifestazione promossa dal movimento “Liberi di Ricominciare”, rappresentato a Platì da Rosario Sergi, in risposta alla sortita di Marco Minniti, che, in quanto a densità criminale, ha paragonato Platì a Molenbeek. In quella sede, secondo i colleghi che hanno seguito personalmente la manifestazione, sono emerse altre due candidature a sindaco del centro aspromontano, che andrebbero ad aggiungersi a quella, già annunciata da un anno, della militante del Pd Anna Rita Leonardi, attualmente impegnata, tra l’altro, nella scuola di formazione politica dei democrat a livello nazionale, fortemente voluta dal leader Matteo Renzi.
Le due candidature in pectore, sono quelle dell’ex sindaco Mittiga e quella dell’infermiere professionale Francesco Sergi.
Tornando a De Grazia, non manca un suo commento sulla manifestazione di ieri pomeriggio a Platì.
«A esprimere lo sdegno – ha scritto Romano De Grazia sul proprio profilo Facebook – è intervenuto anche il deputato Scilipoti, noto voltagabbana dell’arco politico del Paese. Scilipoti e Rosario Sergi costituiscono un mix davvero indovinato. Non vogliamo difendere Minniti, l’espressione è davvero infelice. A questi solo addebitiamo che al momento opportuno ha tradito la Legge Lazzati pensando da vice Ministro dell’Interno solo – ha concluso il magistrato – ai protocolli d’intesa».
