di ufficio stampa Nico D’Ascola
“Io credo che i cittadini si debbano orientare a favore di quei partiti politici che non promettono la luna, che non dichiarano seppur implicitamente di possedere una bacchetta magica con la quale convertire in oro ciò che oro non è, che hanno dimostrato in questi cinque anni di sapere incrementare la crescita attraverso un aumento del PIl complessivamente dell’1,9% che è lo stesso della Francia, che non fanno promesse straordinarie, immaginarie e ingannatorie ma che già hanno indicato e praticato una via ragionevole, responsabile, equilibrata alla crescita che ha già dato un milione di nuovi posti di lavoro in più con il 47% di contratti a tempo indeterminato e il 53% a tempo determinato, ma comunque con una situazione economica che se paragonata al 2013 è nettamente migliorata”. Lo dichiara Nico D’Ascola candidato al collegio uninominale Calabria 8 Camera dei deputati – Reggio Calabria. “Ciò che i cittadini devono considerare non è soltanto il punto di arrivo ma il punto di partenza. Ossia in quali condizioni abbiamo trovato l’Italia allorquando abbiamo iniziato a governare. Il mio impegno per la Calabria e in particolare per la provincia di Reggio Calabria si è già realizzato. Posso indicare una cosa straordinaria alla quale la compagine dei parlamentari calabresi della maggioranza di governo ha cooperato con un risultato che si è concretizzato in un evento e non in una promessa, la Zona Economica Speciale. Tutti gli altri partiti – prosegue D’Ascola – allorquando erano al governo avevano promesso ma mai avevano in alcun modo realizzato la Zona Economica Speciale. Noi questa promessa l’abbiamo concretizzata dandole uno spiccato significato di riscatto dell’intera Calabria non soltanto della provincia di Reggio Calabria. In un contesto nel quale Gioia Tauro diventerà la porta d’ingresso non soltanto sul territorio italiano ma ovviamente anche su tutto il resto dei territori europei di merci che provenendo dall’Oriente e uscendo dentro il Mediterraneo dal canale di Suez avranno il porto di Gioia Tauro sulla prua delle navi. Il porto di Gioia Tauro che non sarà più un mero porto di transhipment ma diventerà un porto commerciale, qui entreranno le merci che poi verranno trasferite in tutto il resto del territorio europeo, prefigurando quindi l’arrivo di una ferrovia ad alta capacità per le merci e di una ferrovia ad alta velocità per i passeggeri. Si tratta di una infrastruttura che può cambiare il volto della Calabria. Se verranno altri attori politici – conclude D’Ascola – ciò che noi abbiamo realizzato potrebbe definitivamente naufragare a quel punto ovviamente la responsabilità sarà di colui il quale intervenendo avrà distrutto il lavoro degli altri”.