R. & P. nota del Partito Animalista Italiano
Partita la Denuncia alla Commissione Europea: “in Italia si sta violando la Democrazia ed il Diritto”, così la lista “Partito Animalista-Italexit per l’Italia” che sta presentando i suoi candidati alle Elezioni Europee 2024, dopo che la Corte d’Appello di Napoli ha riconosciuto il diritto all’esenzione e Venezia oltre che Roma hanno ricusato le liste.
《Per la prima volta nella Storia della Repubblica e forse d’Europa -sostiene l’avvocato Cristiano Ceriello presidente del Partito Animalista Italiano- una legge elettorale viene modificata a tre settimane dalla presentazione di simboli e liste, e non per ampliare il numero dei partecipanti alle elezioni, ma per restringerlo. Anzi togliendo l’esenzione ai partiti che sino a pochi giorni fa l’avevano dal 2019》.
La lista è il frutto di un accordo tra il “Partito Animalista Italiano”, decimo partito alle ultime Elezioni Europee 2019, ed “Italexit per l’Italia” che alle ultime elezioni politiche del 2022 ottenne quasi 600.000 preferenze. Insomma una lista che tra PAI e Italexit rappresenta circa 800.000 elettori che ora potrebbero trovarsi, in alcune aree, senza più il simbolo votato sinora sulla scheda elettorale. Questo perchè, in violazione delle raccomandazioni europee, delle sentenze della Corte Europea, del Codice di Buona condotta elettorale UE che vietano di modificare le leggi elettorali un anno prima delle elezioni: l’Italia lo ha fatto poche settimane fà per le Elezioni Europee ed ora, in violazione anche del principio di certezza del diritto, alcune Corti accolgono le liste e altre no.
Oltre ai ricorsi in Cassazione, in cui si sta chiedendo anche l’invio del caso alla Corte di Giustizia Europea e/o alla Corte Costituzionale, sono pronti dei presidi per la Democrazia. Non sono in ballo le Elezioni Europee 2024 per una lista che rappresenta quasi 800.00 elettori, ma si sta vivendo un precedente pericoloso che non solo è in contrasto con i principi della Carta Costituzionale e del Diritto Europeo, oltre che della Giurisprudenza italiana e comunitaria, ma rappresenta un pericolo per la democrazia stessa nel nostro Paese.