DI SIMONA ANSANI
ROCCELLA IONICA – È stata oggetto di tanti spunti di riflessione la vicenda che ha visto coinvolta la giovane Martina Rogolino, candidata nella lista “Roccella bene comune”, fino a quando però qualcosa ha rotto determinati equilibri e il nome della Rogolino, è uscito dal gruppo della lista, senza troppi giri di parole e con qualche spiegazione che delinea probabilmente quelli che sono i giochi politici, la legge forse dei numeri, quelle logiche, un po’ illogiche che scavalcano il lavoro attivo di chi come la Rogolino, si è sempre spesa a fianco dell’amministrazione uscente, per il paese e la comunità tutta. Per capire meglio quindi cosa sia accaduto e quali sono le sensazioni a caldo e poi a freddo su tutta la vicenda, abbiamo rivolto alcune domande a Martina, affinchè i lettori possono avere un quadro forse ancora più chiaro.
1) Martina, da candidata a estromessa. Cosa è successo nel giro di 24 ore dall’ultima riunione alla famosa comunicazione?
Cosa sia davvero successo non mi è dato saperlo. Lasciai la riunione domenica sera, 17 marzo ca, alle ore 22 con il gruppo “Roccella bene comune” con la promessa che avrei messo per iscritto alcuni punti sul programma che riguardavano le politiche giovanili, il mio punto forte, e la sera successiva ricevetti una semplice chiamata in cui mi si dava notizia che io non sarei stata più la loro candidata. Non è stata indetta alcuna riunione straordinaria per far fronte a questa situazione, la decisione è stata presa solo da due elementi del gruppo i quali, a conti fatti, hanno poi avvisato semplicemente gli altri dell’inversione di marcia che la candidata Melcore aveva fatto.
2) Come mai questa decisione è soprattutto quali sono state le spiegazioni che ti sono state date e le motivazioni.
In realtà ancora attendo che mi vengano date delle spiegazioni reali riguardo la decisione. Durante la chiamata con il mio ex coordinatore chiesi più volte le motivazioni di questa decisione e l’unica pseudo risposta ricevuta è stata quella che vi era un problema di nomi. Ho continuato ad insistere affinché mi spiegasse a cosa si riferisse e lui vagando sulla questione in realtà non mi rispose. Da quella sera, pur avendo cercato un contatto, non riuscii ad avere nessuna risposta, il suo telefono squillava a vuoto. L’unico, se così può definirsi, confronto l’ho avuto con l’attuale candidata Chiara Melcore, la quale afferma che la sua decisione è stata presa perché in soli due giorni sono cambiate alcune situazioni della sua vita privata e che avrebbe continuato questo cammino come candidata a consigliera per il SUO futuro, tranquillizzata dal fatto che “con me se la sarebbe vista il nostro coordinatore”. Il Prof Melcore, invece, dopo l’accaduto, incontrandomi più volte ha evitato in maniera evidente di salutarmi onde dover andare incontro ad un confronto.
3) Martina cosa hai provato mentre ascoltavi le parole di chi ti diceva che non saresti stata più la candidata.
Ho provato un grande senso di amarezza e delusione, ho capito in quel momento che il rispetto verso le persone non esiste. Ho capito che non è importante quanto impegno ci metti, quanti sacrifici fai, ma che l’unica cosa che conta sono gli interessi personali. Chiusa la chiamata, prima di pensare a me e a come ero stata trattata, ho pensato a tutte quelle persone che mi sostenevano, che quotidianamente mi chiamavano per complimentarsi per la mia candidatura definendomi “ il nuovo volto pulito della politica” e a cosa avrei dovuto dirgli e raccontargli dopo tanta disonestà!!
4) Come mai avevi dato la tua adesione a questa lista e non per esempio ad una delle altre due.
Premetto che la chiamata è arrivata dal gruppo “Roccella bene comune” e non subito diedi la mia disponibilità. La proposta da parte del gruppo fu rivolta in primis a mio padre, il quale militava già da qualche anno al suo interno. Dopo aver letto il programma elettorale e dopo aver partecipato alle riunioni, notai da subito la loro propensione verso le politiche sociali, essendo un istruttore socio sanitario accolsi questa proposta di fare da portavoce per questi interessi e subito iniziai a lavorare rivisitando anche il programma. Inoltre mi era stata data la possibilità di poter aggiungere, all’interno del programma, i miei progetti per quanto riguarda le politiche giovanili in virtù della mia età e per anni leader di un movimento giovanile che ha organizzato diverse manifestazioni di alto spessore. Ho creduto che questo fosse il momento giusto per dare voce ai giovani, accostandomi ad un gruppo di lavoro, l’attuale maggioranza uscente, con il quale già avevo avuto occasione di collaborare in modo lodevole.
5) Martina, quale è la tua idea di politica e quanto ad oggi si avvicina o si allontana dopo quello che ti è accaduto.
La mia idea di politica nulla ha a che vedere con quella operata da queste persone con le quali ho purtroppo dovuto avere a che fare. Per me la politica è essere al servizio dei cittadini, è ascoltare i loro problemi, è essere in grado di mettere da parte se stessi per il bene comune. Mi piace riportare una frase di papa San Paolo, più volte ripresa da una delle mie insegnanti a scuola: “La politica è la più alta forma di carità”. Fino ad oggi mi sono prodigata per dare voce ai giovani che hanno deciso, come me, di vivere in questa terra che spesso non ci regala altra alternativa che andare via. Ci vuole coraggio per mettersi in gioco con onestà e lo si può fare solo se c’è passione e sensibilità. Il mio impegno nel sociale (volontaria di croce rossa, presidente di una associazione di giovani “RoccellATTIVA” e tra le promotrici di un coordinamento delle associazioni della locride), sono la dimostrazione che io mi sono sempre impegnata per la polis, che ho sempre dato e non ho mai chiesto nulla in cambio. La mia più grande forma di gratitudine è stato il sorriso di coloro che avevano bisogno e la mia più grande soddisfazione è stata quella di realizzare un forte ed inimitabile lavoro di quadra!
6) Cosa pensi che avresti potuto fare entrando a far parte di quella compagine politica e cosa pensi che invece farai da oggi in poi?
Come ho già detto, mi sarei messa a disposizione dei cittadini più di quanto avevo già fatto, avrei portato avanti i progetti sulle politiche sociali e avrei garantito spazi ai giovani, cercando di fare anche un importante lavoro di squadra. Oggi comunque non mi rassegno, anzi questa storia mi ha dato la forza di andare avanti, di continuare a credere nei miei progetti. Credo di dover ripagare tutte quelle persone che mi hanno sostenuta e che mi sostengono in questa battaglia, che mi hanno incoraggiato a denunciare un modus operandi della politica scorretta e penso di poterlo fare solo continuando a difendere i nostri diritti e non perdendo mai le speranze che qualcosa possa cambiare, soprattutto per tutti quei giovani come me, che avendo una testa pensante, vengono allontanati dalla politica!
7) Hai sentito la candidata Melcore? Le hai chiesto cosa l’ha spinta a cambiare idea e decidere il dare il suo ok alla lista?
Come già accennato, dopo aver porto delle insignificanti “scuse” la sua unica risposta a questa domanda è stata : “sono cambiate delle situazioni della mia vita privata in due giorni. Se ho preso questa decisione è per il mio futuro e per quello della mia famiglia”.
8) Cosa lascia dentro di te questa esperienza?
Tanta amarezza e delusione iniziale, ma io sono abituata a prendere sempre il lato positivo delle cose! Come ho più volte ribadito in questi ultimi giorni, credo che sia stato un bene che sia capitato proprio a me. Non tutti avrebbero avuto la forza e il coraggio di denunciare quanto mi è stato fatto e soprattutto mi ha insegnato che esistono anche persone oneste e che credono in questa battaglia e che quotidianamente mi danno la forza di andare avanti per me e per tutti quelli come me che continuano a sperare che qualcosa in questa terra può cambiare.
9) Pensi davvero in un cambiamento per Roccella fatto di giovani che hanno la volontà e la voglia di cambiare in meglio questo paese “svecchiandolo” anche da quelle che sono le logiche troppo stantie di una politica locale che sembra dare poco conto alle esigenze vere del turismo, della cultura, e del mondo dei giovani?
Ho sempre creduto in un cambiamento, ma credo e sostengo che questo sia possibile solo se vi è una collaborazione tra persone che hanno una certa esperienza e le nuove generazioni che pensano e agiscono con la propria testa. Cultura e turismo devono abbracciare il mondo dei giovani, attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti all’avanguardia. “Giovani per i giovani” è stato per anni il mio slogan, affinché vi sia diretta comunicazione con il mondo giovanile occorre riuscire a parlare la stessa lingua, occorre che siano gli stessi giovani istruiti ad istruire altri giovani, abolendo quelle barriere che spesso gli adulti frappongono tra le “vecchie” e le “nuove generazioni”.
Ritengo che il “nuovo” deve essere guidato e accompagnato dalla saggezza di coloro che sono aperti ad un mondo al passo con i tempi, solo allora si potrà dire che il cambiamento si stia mettendo in atto.
10) Concludendo Martina, hai un sassolino che vuoi toglierti?
Non ho sassolini da togliere, credo che Roccella sia una cittadina intelligente e che sia in grado di capire che la difesa dei diritti dei cittadini e la dignità delle persone sia principio cardine della convivenza civile. L’unica mia pretesa è che questa brutta pagina della politica locale non venga messa nell’oblio, ma che se ne continui a parlare affinché non si ripeti più un episodio simile!