di Redazione
SANT’ILARIO DELLO IONIO- «Le campagne elettorali si affrontano con metodi democratici e nell’assoluto rispetto della legge e delle persone. Invece, a S. Ilario dello Ionio, purtroppo, sta andando in scena una feroce campagna diffamatoria, nei confronti miei e di tutti i componenti della lista che mi sostiene alla carica di Sindaco, con metodi squallidi volti a manipolare le libere elezioni. Per tutelare la mia persona, i componenti della lista e l’intera comunità di Sant’Ilario ho ritenuto opportuno agire con una denuncia-querela contro ignoti».
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Questo il commento di Pasquale Brizzi, candidato con l’unica lista in gara alle amministrative a S. Ilario, subito dopo essersi recato presso la locale Caserma dei Carabinieri per denunciare le enormi falsità diffuse da ignoti circa presunte “minacce finalizzate a far desistere eventuali avversari politici dallo schierarsi apertamente e depositare una lista contrapposta a quella da lui capeggiata”.
«Si tratta di un fatto gravissimo – continua Brizzi – per cui ho deciso di allertare le sedi opportune affinché i responsabili vengano scoperti e perseguiti penalmente. Mi sono legittimamente candidato al terzo mandato e certo non pensavo che non ci sarebbe stata nessun’altra lista in questa competizione elettorale, cosa che in ogni caso, e non è un paradosso, non mi porta certo vantaggi, atteso che la legge prevede il raggiungimento di un elevato quorum affinché le elezioni siano valide. Evidentemente, si è preferito il gioco basso e sporco della calunnia con cui, oltre a screditarmi, si vuole indurre la collettività a disertare le urne, proprio al fine di invalidare la tornata elettorale. Ho perciò chiesto alla Procura della Repubblica di avviare le indagini al fine di appurare la verità dei fatti. Ho piena fiducia nella magistratura e sono certo che in tempi brevi saranno smascherati gli autori di questo sporco gioco che mira a sovvertire le regole democratiche. Così come sono certo che i cittadini di Sant’Ilario sapranno comprendere bene che con queste elezioni si mette in giocio molto della democrazia nel nostro piccolo centro. Non si lascino intimorire da niente e nessuno ed esercitino, in piena autonomia, il loro diritto a un libero voto democratico».