di Redazione
«Emergenza carceri. Necessario un patto politico istituzionale».
E’ quanto si legge in una nota a firma di Anna Rosa Sofia, presidente di Italia Viva, coordinamento cittadino di Siderno e componente della cabina di regia regionale del partito. Il rischio è che si arrivi ad un punto di non ritorno.
«La situazione delle carceri italiane è al collasso – scrive Sofia – tutte le forze politiche hanno il dovere morale di dedicare attenzione a quella che diventerà, di questo passo, una gravissima emergenza. Noi abbiamo a cuore il rispetto delle leggi e riteniamo che uno stato di detenzione, oltre che avere un valore rieducativo, abbia il fine ultimo di non incattivire il detenuto. Non siamo per un carcere a cinque stelle, come spesso le cronache ci hanno fatto scoprire, cinque stelle, in ogni caso, per pochi eletti. Siamo per un istituto di pena che abbia il senso della rivalutazione della dimensione umana».
Per la coordinatrice di Siderno, occorrono interventi urgenti per prevenire i suicidi in carcere , una problematica affrontata lo scorso 18 marzo, dal Presidente della Repubblica, durante l’incontro con la polizia penitenziaria «Si condivide appieno – prosegue – l’appello della Conferenza Nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale, che afferma che “non si può continuare a morire di carcere e in carcere”. Il fenomeno in aumento dei suicidi deve scuoterci e impegnarci a trovare immediate ed efficaci soluzioni».
Altra piaga del sistema penitenziario, da non sottovalutare per Anna Rosa, Sofia, quella del sovraffolamento «I problemi delle carceri – aggiunge – non sono rilevabili a macchia di leopardo. Tranne felici eccezioni, la situazione generale è gravissima. E poi ancora il problema delle donne madri detenute, che condividono con i loro figli spazi angusti, fa pensare molto. Tutto questo ha riverberi gravi su tutto il personale penitenziario, la cui incolumità può essere messa a rischio serio. Pertanto è necessaria una riflessione profonda che porti ad un’azione risolutiva e necessaria. Quindi – conclude – sosteniamo le manifestazioni che ci saranno oggi davanti a tanti tribunali della Calabria, tra cui quella organizzata dall’avvocatura cosentina unitamente al garante regionale e i garanti territoriali dei diritti dei detenuti, finalizzate a sostenere «una battaglia civile contro un carcere incostituzionale».