R. & P.
Durante l’ultima Assemblea dei Sindaci abbiamo ascoltato con grande preoccupazione l’intervento del dott. Mammì, referente Covid-19 per il Distretto Jonico del Dipartimento di Prevenzione.
Le sue parole stridono palesemente con i continui richiami alla tranquillità che abbiamo ascoltato nei giorni scorsi.
In queste condizioni, come puó essere tutto “sotto controllo”?
Come si fa ad avere chiara la curva del contagio e a rassicurare i cittadini se nelle comunicazioni si fa confusione tra positivi e positivi attivi, con una improbabile somma algebrica in cui i guariti fanno diminuire i positivi totali, facendo percepire una situazione diversa da quella reale?
E come si fa a comprendere il grado di trasmissione attuale dell’epidemia e a valutare l’effetto di tutte le misure adottate per limitarla se non si conosce quotidianamente il rapporto tra tamponi effettuati e positivi riscontrati?
Come possono i sindaci disporre misure efficaci e garantire la sicurezza della popolazione in assenza di tale informazioni?
Che senso ha comunicare che in un dato giorno non sono stati riscontrati nuovi positivi se in quel giorno non sono stati effettuati tamponi? Imbarazzante poi apprendere che proprio nella fase iniziale della seconda ondata i tamponi sono già finiti!
E ancora, come si puó avere fiducia nei dati comunicati alla popolazione se non vi è certezza neanche di quelli comunicati tra le varie istituzioni coinvolte nel monitoraggio?
Se fino ad oggi abbiamo avuto molti dubbi sulla gestione di questa emergenza, dopo aver ascoltato la relazione del dott. Mammì la preoccupazione non puó che aumentare. Servono provvedimenti urgenti, a partire dal potenziamento del Dipartimento Prevenzione e delle USCA, fino ad arrivare ad un efficiente sistema di monitoraggio che consenta di disporre quotidianamente dei dati ufficiali del contagio, sia al fine di adottare con cognizione di causa i necessari provvedimenti che di informare in modo corretto i cittadini.
In assenza di dati completi ogni altra comunicazione è pura demagogia, utile solo a far aumentare la confusione.
Così come serve intervenire sui ritardi che continuano ad accumularsi nel processare i tamponi, accelerando le diagnosi dei casi sospetti di contagio da Covid-19.
E’ necessario e non più procrastinabile ottenere le autorizzazioni, peraltro già in itinere, per attrezzare il laboratorio analisi di Locri, dotando lo stesso degli strumenti e del personale necessario per processare in tempi rapidi i tamponi molecolari effettuati sul territorio.
E’ inaccettabile il ritardo fino ad oggi accumulato, con tutte le conseguenze negative nel contrasto alla diffusione del virus.
Le “parole d’ordine” per affrontare l’emergenza Coronavirus dovrebbero essere “tracciamento” e “prevenzione”, difficili da immaginare nel quadro allarmante che ci è stato rappresentato nell’ultima riunione dell’Assemblea dei Sindaci.
Bovalino, 02/11/2020
Gruppo consiliare
“Nuova Calabria”