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Il consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura, in continuo contatto con le associazioni di categoria e il tessuto produttivo duramente colpito dai roghi, lancia l’idea di riqualificare l’ex base Nato di Monte Nardello: “Può diventare un sito strategico per la prevenzione e la sicurezza del territorio”
“Stiamo provvedendo, di concerto con le associazioni agricole e le rappresentanze di categoria, alla quantificazione degli ingenti danni provocati dagli incendi di questi giorni alle aziende di settore del territorio metropolitano. E’ un momento delicatissimo in cui occorre concentrare ogni sforzo possibile per scongiurare il tracollo di un segmento importantissimo dell’economia e dell’occupazione locale. Per questo sono in continuo contatto con i tanti imprenditori del settore agricolo del comprensorio aspromontano”. E’ quanto afferma il consigliere metropolitano di Reggio Calabria con delega all’Agricoltura, Giuseppe Marino, con riferimento all’attuale emergenza incendi nel reggino che ha duramente compromesso insieme al patrimonio naturale del territorio aspromontano, anche intere filiere produttive.
“Abbiamo accolto positivamente la risposta del governo e del presidente del Consiglio Draghi alla decisa presa di posizione e all’appello lanciato dal sindaco Falcomatà, ma adesso servono fatti e azioni concrete. Gli imprenditori reggini del settore agricolo che in questi anni sono tornati a investire con coraggio, competenza e passione sulla valorizzazione della terra, creando filiere d’eccellenza di produzioni tipiche e assumendo anche un ruolo di sentinelle del territorio, sono allo stremo e hanno bisogno, ora, di un piano di ristori che preveda misure rapide, semplici e accessibili. Le aziende devono essere messe nelle condizioni di ripartire subito, senza attendere anni, perché ciò significherebbe condannare a morte un comparto che storicamente rappresenta una fondamentale leva di sviluppo e ripresa”.
La ripartenza del tessuto produttivo è strettamente legata alla riqualificazione ambientale per la quale, evidenzia il consigliere Marino, “occorre sin da ora la definizione e attuazione di un piano dettagliato di rimboschimento dell’Aspromonte e delle zone colpite dai roghi, anche con il coinvolgimento della facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che ha al suo interno competenze e professionalità in grado di supportare nel migliore dei modi questa fase. Se c’è un insegnamento che si può cogliere da questa tragedia – sottolinea il rappresentante di Palazzo “Alvaro” – è proprio la necessità di investire in sistemi di protezione e di tutela capillare del territorio. Mi riferisco a sistemi di natura immateriale, ovvero attraverso la creazione di una rete sociale di presenze e presidi attivi, con il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e culturali del territorio, come accaduto, del resto, già in passato con il Parco dell’Aspromonte con ottimi risultati. E poi, naturalmente, anche una rete di infrastrutture materiali di protezione, che partano dal recupero dei rifugi e dei caselli aspromontani diffusi sul territorio e la realizzazione presso l’ex base militare Nato abbandonata di Monte Nardello nel Comune di Roccaforte del Greco, di un punto strategico dell’Aspromonte per la sicurezza e la prevenzione. Un vero e proprio osservatorio ambientale permanente e un centro attrezzato di protezione civile che renda possibile, in maniera continuativa, una presenza di forze di pronto intervento in Aspromonte. Non è accettabile che l’intervento dello Stato arrivi in estremo e grave ritardo come accaduto in diverse zone in queste difficilissime settimane, peraltro con l’utilizzo di mezzi che non sono pubblici ma di proprietà di privati. Abbiamo davanti tantissimo lavoro – conclude Marino – per risollevare l’Aspromonte, preservare le sue bellezze patrimonio dell’umanità e rendere questo meraviglioso luogo un motore di sviluppo ambientale e produttivo”.Emergenza incendi, Marino: “Bene Draghi, ora i fatti: le aziende agricole chiedono ristori immediati e accessibili”
Il consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura, in continuo contatto con le associazioni di categoria e il tessuto produttivo duramente colpito dai roghi, lancia l’idea di riqualificare l’ex base Nato di Monte Nardello: “Può diventare un sito strategico per la prevenzione e la sicurezza del territorio”
“Stiamo provvedendo, di concerto con le associazioni agricole e le rappresentanze di categoria, alla quantificazione degli ingenti danni provocati dagli incendi di questi giorni alle aziende di settore del territorio metropolitano. E’ un momento delicatissimo in cui occorre concentrare ogni sforzo possibile per scongiurare il tracollo di un segmento importantissimo dell’economia e dell’occupazione locale. Per questo sono in continuo contatto con i tanti imprenditori del settore agricolo del comprensorio aspromontano”. E’ quanto afferma il consigliere metropolitano di Reggio Calabria con delega all’Agricoltura, Giuseppe Marino, con riferimento all’attuale emergenza incendi nel reggino che ha duramente compromesso insieme al patrimonio naturale del territorio aspromontano, anche intere filiere produttive.
“Abbiamo accolto positivamente la risposta del governo e del presidente del Consiglio Draghi alla decisa presa di posizione e all’appello lanciato dal sindaco Falcomatà, ma adesso servono fatti e azioni concrete. Gli imprenditori reggini del settore agricolo che in questi anni sono tornati a investire con coraggio, competenza e passione sulla valorizzazione della terra, creando filiere d’eccellenza di produzioni tipiche e assumendo anche un ruolo di sentinelle del territorio, sono allo stremo e hanno bisogno, ora, di un piano di ristori che preveda misure rapide, semplici e accessibili. Le aziende devono essere messe nelle condizioni di ripartire subito, senza attendere anni, perché ciò significherebbe condannare a morte un comparto che storicamente rappresenta una fondamentale leva di sviluppo e ripresa”.
La ripartenza del tessuto produttivo è strettamente legata alla riqualificazione ambientale per la quale, evidenzia il consigliere Marino, “occorre sin da ora la definizione e attuazione di un piano dettagliato di rimboschimento dell’Aspromonte e delle zone colpite dai roghi, anche con il coinvolgimento della facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che ha al suo interno competenze e professionalità in grado di supportare nel migliore dei modi questa fase. Se c’è un insegnamento che si può cogliere da questa tragedia – sottolinea il rappresentante di Palazzo “Alvaro” – è proprio la necessità di investire in sistemi di protezione e di tutela capillare del territorio. Mi riferisco a sistemi di natura immateriale, ovvero attraverso la creazione di una rete sociale di presenze e presidi attivi, con il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e culturali del territorio, come accaduto, del resto, già in passato con il Parco dell’Aspromonte con ottimi risultati. E poi, naturalmente, anche una rete di infrastrutture materiali di protezione, che partano dal recupero dei rifugi e dei caselli aspromontani diffusi sul territorio e la realizzazione presso l’ex base militare Nato abbandonata di Monte Nardello nel Comune di Roccaforte del Greco, di un punto strategico dell’Aspromonte per la sicurezza e la prevenzione. Un vero e proprio osservatorio ambientale permanente e un centro attrezzato di protezione civile che renda possibile, in maniera continuativa, una presenza di forze di pronto intervento in Aspromonte. Non è accettabile che l’intervento dello Stato arrivi in estremo e grave ritardo come accaduto in diverse zone in queste difficilissime settimane, peraltro con l’utilizzo di mezzi che non sono pubblici ma di proprietà di privati. Abbiamo davanti tantissimo lavoro – conclude Marino – per risollevare l’Aspromonte, preservare le sue bellezze patrimonio dell’umanità e rendere questo meraviglioso luogo un motore di sviluppo ambientale e produttivo”.