R. & P.
La Calabria da decenni paga uno “scotto” a livello politico che tutt’ora è evidente, basti pensare alla scandalosa situazione in cui versa la Sanità.
L’era Santelli è finita troppo presto a causa della prematura scomparsa della nostra governatrice, anche se il presidente F.F. Spirlì, sta guidando in modo egregio la nostra Regione sopratutto in questa difficile situazione.
Il commissariamento della Sanità in Calabria in questi anni ha mostrato tutte le sue lacune, portando solo ad un aumento del debito ed a uno scarico di responsabilità con un aggravio della spesa sanitaria per i cittadini calabresi che si trovano a pagare ma a non avere lo stesso trattamento sanitario rispetto ai cittadini delle regioni del nord, cui nostro malgrado, ci troviamo costretti ad emigrare per ricevere le cure adeguate.
Per quanto riguarda la Locride, l’Ospedale di Locri è stato sempre il parafulmine di una politica che non è riuscita a dare risposte alle esigenze ed alle necessità del territorio, dove le strade sono un colabrodo, i trasporti ferroviari sono obsoleti, i servizi sono scarsi o latenti e la piaga della disoccupazione si allarga sempre di più.
I sindaci lasciati in abbandono nella gestione della res pubblica divenuta sempre più difficile, debbono adottare delle decisioni comuni per il bene di tutto il comprensorio, perchè bisogna ragionare come un’unica grande comunità che si chiama Locride e solo così, facendo fronte comune, potremo essere più forti e competitivi.
Le prossime elezioni regionali (14 FEBBRAIO 2021) che spero si possano svolgere in un clima di maggiore tranquillità, vista la difficile emergenza sanitaria che stiamo vivendo, dovranno segnare uno spartiacque per una politica più incisiva e presente ma sopratutto più “fresca”, fatta di volti nuovi che operano e conoscono il territorio, ma soprattutto anche che sappiano farsi portavoce delle istanze e dei bisogni dei cittadini.
Bisogna avere il coraggio di attuare quell’opera di rinnovamento che tanto spesso si utilizza solo a parole, ma poche volte poi in realtà viene applicata.
I partiti hanno l’obbligo “morale” di costruire ed investire nella formazione delle loro classi dirigenti al fine di poter avere amministratori preparati e capaci.
La Calabria vive di “speranze”, ed i leader politici non possono disattendere queste “speranze” sopratutto per i più giovani.
La tragicomica vicenda del commissariamento della Sanità in Calabria di certo non ha dato una bella immagine della nostra Regione ma allo stesso tempo, ha mostrato tutte le lacune e le inadeguatezza di un Governo Centrale che non è riuscito a gestire in modo ottimale la situazione a dimostrazione dell’abbandono in cui è stata lasciata la nostra Regione.
Faccio al nuovo commissario, dott. Guido Longo, gli auguri più sinceri di buon lavoro, certo che saprà svolgere il difficile incarico con competenza e determinazione per il bene dei cittadini calabresi.
La sfida di ricostruire il sistema sanitario regionale è molto ardua, ma lo si deve alla Calabria ed ai calabresi, stanchi di essere oggetto di “giochetti” e rassegnati a questa situazione di abbandono e di subordinazione, rispetto alle regioni del Nord.
Non possiamo più assistere all’assenza della sanità sul territorio, o avere servizi limitati nell’erogazione delle cure.
Ci attende una sfida importante che tutti insieme dobbiamo affrontare uniti e con determinazione al di là di qualsiasi schieramento o colore politico.
Roberto Ieraci
Presidente Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud ”