R. & P.
Molti Sindaci della città metropolitana compreso il sottoscritto non hanno condiviso la posizione espressa attraverso il comunicato ufficiale diramato dal Direttivo di ANCI Calabria. Rispetto all’esigenza di trasmettere alla Prefettura gli elenchi dei “buoni spesa” in via preventiva per essere “scansionati” come proposto da ANCI, alcuni di noi hanno già espresso forte disappunto. A leggere il contenuto del comunicato, si direbbe che gli estensori si siano fatti fortemente influenzare, mutuando le parole dello stesso direttivo, da “autorevoli preoccupazioni” certamente non riferibili ad interventi pubblici proferiti da prefetti calabresi. Sull’argomento, infatti, i Rappresentanti Territoriali del Governo non si sono pronunziati, anzi quelli interpellati hanno condiviso ed incoraggiato il lavoro dei sindaci, riconoscendo l’impegno in prima linea e la trasparenza sin qui adottata, prova ne è che su questo tema hanno scelto di non diramare alcuna indicazione. Se non bastasse alcuni commissari prefettizi di comuni sciolti per mafia paradossalmente avanguardia democratica oggi rispetto a molti sindaci, hanno ritenuto di inserire fra i criteri per l’assegnazione dei “buoni spesa” (attribuzione di maggior punteggio) anche “i nuclei familiari con detenuti”. L’ANCI Calabria assumendo tali posizioni, anziché difendere il ruolo e la dignità delle Amministrazioni Comunali da ogni insinuazione ed aggressione esterna (azioni che hanno sempre come unico effetto la perdita di credibilità degli enti elettivi agli occhi dei cittadini), addirittura senza che il Governo ne abbia dato indicazioni, sceglie di assoggettarsi totalmente ad un sistema che democratico non è. Preso atto del rischio che la democrazia sta correndo, riteniamo indispensabile ribadire con determinazione che ai Comuni è riconosciuta (a partire dalla Costituzione) ampia autonomia economica e poteri in materia sanitaria, assistenziale, dell’ordine e della sicurezza dei cittadini e che la stessa viene esercitata nel rispetto delle leggi vigenti rispondendo a tutti gli organi di controllo statali ma mai in via preventiva, precisando che gli strumenti per esercitare il giusto controllo sulla trasparenza degli atti amministrativi esistono! Inviare preventivamente alla Prefettura gli elenchi o gli atti relativi alle procedure adottate dai Comuni significherebbe inoltre “inondare” di pratiche detti uffici, già sottorganico, sovraccaricandoli inutilmente di un enorme lavoro e, il dover attendere eventualmente gli esiti della valutazione delle posizioni dei richiedenti, provocherebbe ulteriori ritardi nell’erogazione dei “buoni” e il fallimento dell’obbiettivo fondante dell’O.P.D.C.M., in piena emergenza sanitaria e sociale. Mi auguro che su questo tema e sui principi fondamentali, pilastro della Nostra Repubblica, l’ANCI Calabria fornisca un chiarimento e riformuli la propria posizione a difesa della dignità e dell’autorevolezza delle amministrazioni comunali. Rivolgo altresì un appello alla “Politica” tutta ed in particolar modo al Sindaco Metropolitano ed al Presidente della Regione affinché esprimano una netta presa di posizione a difesa della democrazia, dei diritti costituzionali e del buon senso! Roghudi – 05-04-2020
Pierpaolo Zavettieri – Sindaco di Roghudi
Associazione dei Comuni dell’Area Grecanica
Di seguito la nota diramata dall’Anci