di Gianluca Albanese
BOVALINO – L’esenzione e la rimodulazione triennale dei contributi fissi Inps-Ivs per i lavoratori autonomi e la imprese in fase di avvio. E’ quanto ha chiesto il circolo del Nuovo centrodestra Quasar, rappresentato dal consigliere regionale Pietro Crinò, nel corso di un recente incontro che il partito di Alfano ha avuto con i ministri.
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Questo il testo della lettera redatta dal presidente del “Quasar” Bruno Squillaci e indirizzata al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti:
“Egregio Sig. Ministro, il Consiglio Direttivo del CIRCOLO NCD QUASAR BOVALINO ha elaborato la seguente proposta che sottopone alla Sua attenzione:
La crisi economica che sta caratterizzando questo difficile momento storico del nostro paese ha avuto effetti devastanti nel mondo del lavoro, con il tasso di disoccupazione che ha oramai superato il 13%; tradotto in numeri vuol dire oltre 3,3 milioni di persone in cerca di un impiego. Tale situazione impone di trovare adeguate soluzioni che consentano di uscire dalla palude e far ripartire il sistema Italia.
Moltissimi ex lavoratori, tra i quali tantissimi giovani, non riuscendo a trovare uno sbocco occupazionale stanno valutando l’idea di avviare un’attività in proprio, “capitalizzando” l’esperienza professionale acquisita durante il periodo di lavoro dipendente. Purtroppo la loro buona volontà si scontra con un ostacolo, spesso insormontabile per un’impresa start-up, che è costituito dai contributi previdenziali fissi INPS IVS dovuti dai lavoratori autonomi.
Le nuove iniziative imprenditoriali godono di un regime fiscale particolarmente vantaggioso, quello dei cosiddetti “contribuenti minimi”, che tra le varie agevolazioni consente di tassare i profitti con un’aliquota fissa del 5%. Di contro non vi è alcuna agevolazione dal punto di vista contributivo; con l’attuale sistema del minimale contributivo, infatti, un nuovo artigiano o commerciante che decide con coraggio di avviare un’attività imprenditoriale dovrà pagare gli stessi contributi fissi INPS IVS, oltre 3.300 euro all’anno, di chi ha già avviato la propria attività da diversi anni ed è oramai stabilmente collocato sul mercato.
Tale importo va pagato a prescindere dall’entità degli utili conseguiti a fine anno, con la conseguenza che tale voce pesa in modo gravoso e spesso insostenibile sui bilanci dei primi anni dell’impresa, quelli oggettivamente più difficili, scoraggiando sul nascere le nuove iniziative imprenditoriali. Tantissimi potenziali nuovi imprenditori si fermano ed abbandonano l’idea di fare impresa proprio di fronte a tale ostacolo.
La nostra proposta prevede un’esenzione totale, per le imprese start-up, dei contributi fissi INPS IVS dovuti dai lavoratori autonomi al primo anno di vita dell’impresa, con eventuale accredito della contribuzione figurativa, ed una contribuzione a percentuale crescente al secondo e terzo anno, in modo da calibrare il prelievo contributivo sulla base degli utili conseguiti. Ciò consentirebbe di poter avviare con pochi rischi una nuova attività imprenditoriale e di poter sostenere, nel corso dei primi tre anni di vita della stessa, un carico contributivo in linea con i ricavi conseguiti.
I benefici e le ricadute in termini positivi, sia nel sistema economico che nel mercato del lavoro, sarebbero notevoli e le nuove imprese costituite contribuirebbero alla ripresa di un’economia che, senza provvedimenti innovativi, rischia di rimanere stagnante.
Certi della Sua attenzione l’occasione ci è gradita per porgerLe i più cordiali saluti.