di Gianluca Albanese
SIDERNO – Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia della delibera della Commissione straordinaria al vertice del Comune di Siderno con la quale veniva affidato l’incarico all’avvocato Manno del Foro di Locri della riscossione di somme dovute da ex amministratori e tecnici comunali all’Ente per il mancato perfezionamento delle procedure espropriative in occasione della realizzazione di alcuni importanti opere pubbliche, tra cui il prolungamento della via Cesare Battisti.
Questo è il pezzo pubblicato lo scorso 12 aprile: Siderno, il Comune mette l’avvocato per riscuotere le somme dovute dagli ex tecnici e amministratori condannati dalla Corte dei Conti
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E’ di venerdì scorso, invece, la notizia di un nuovo incarico (stavolta affidato all’avvocato Natale Polimeni del Foro di Reggio Calabria) per la riscossione di somme per un totale di circa 200.000 euro dovuti dal sindaco di Siderno nel periodo che va dal marzo del 1988 al settembre del 1989 e dagli assessori comunali ai Lavori Pubblici che si sono succeduti nell’incarico dal novembre del 1985 al settembre del 1989.
La vicenda riguarda il mancato perfezionamento delle procedure espropriative per la realizzazione della rete fognaria e di un impianto di depurazione, con contestuale occupazione di un suolo di proprietà privata per realizzare, appunto, i lavori.
Una vicenda, dunque, che prende le mosse trent’anni fa e per la quale la Corte dei Conti – sezione giurisdizionale regionale per la Calabria, con sentenza numero 951/2007 ha condannato, per danno erariale, il sindaco e gli assessori ai Lavori Pubblici degli anni interessati dal procedimento.
Tra questi, oltre al primo cittadino dell’epoca Paolo Catalano, ci sono il sindaco di Siderno dal 1994 al 2001 Domenico Panetta e il vicesindaco dal 2001 al 2010 Domenico Barranca, condannati al pagamento di una somma commisurata al periodo in cui hanno rivestito l’incarico di assessore comunale ai lavori pubblici.
Per loro, la Corte, nel pronunciare la sentenza 951/2007 ha rilevato che “In particolare la valutazione della posizione dei convenuti chiamati in giudizio in qualità di assessori ai lavori pubblici nel periodo dal 1985 al 1989, consente di rilevare che vadano senz’altro ritenuti sussistenti quegli elementi di colpa grave espressione di una grave imperizia, negligenza ed imprudenza che, avendo valenza oggettiva, debba essere correlata alla fattispecie dannosa ed inserita nel contesto gestionale in cui i soggetti abbiano operato” e che “L’osservanza di un’ordinaria diligenza da parte dei convenuti, nel vigilare sulla procedura a loro specificamente affidata, avrebbe consentito di evitare un ingiustificato esborso da parte dell’Ente”.
Questo e’ il dettaglio delle somme che sono stati condannati a pagare gli ex amministratori e che il Comune di Siderno non ha ancora incassato e per questo ha nominato l’avvocato Polimeni.
La Corte dei Conti “CONDANNA a risarcire il danno cagionato al Comune di Siderno che si riparte in ragione del 60% dell’importo complessivo a carico del sindaco (euro 179.473,00) ed il 40% a carico degli assessori ai lavori pubblici (euro 119.648,00) e che si liquida:
1. in proporzione al periodo di carica di sindaco – marzo 1988 fino al settembre 1989 (data di consegna del bene pubblico) – in euro 70.218,00 per il Sig. CATALANO Paolo (n. 18 mesi circa);
2. in proporzione al periodo del proprio mandato – novembre 1985 (data di occupazione legittima) fino al marzo 1988 – in euro 74.424,00 per il Sig. BAVA Aristide (n. 28 mesi circa);
3. in proporzione al periodo del proprio mandato -marzo 1988 fino al luglio 1988 – in euro 10.632,00 per il Sig. BARRANCA Domenico (n. 4 mesi circa);
4. in proporzione al periodo del proprio mandato – luglio 1988 fino al settembre 1989 (data di consegna dell’opera pubblica) in euro 34.554,00 per il Sig. PANETTA Domenico (n. 13 mesi circa)”.
La stessa sentenza, invece, ha sancito l’assoluzione dei tecnici comunali Errigo e Bellini.