R. & P.
Il 16 novembre Cgil, Cisl e Uil ritornano in piazza ad un anno di distanza dalla grande manifestazione che portò in piazza, sotto le finestre della Cittadella regionale, migliaia di lavoratori provenienti da tutta la Calabria
Venerdì prossimo le organizzazioni sindacali faranno sentire la loro voce e, in questa occasione, lo faranno unitariamente. Cgil, Cisl e Uil, infatti, si sono ritrovate lungo quel percorso unitario – favorite in ciò dall’azione delle segreterie nazionali – che deve rappresentare un valore assoluto per mettere in campo questa azione di mobilitazione e programmarne delle altre. Cgil, Cisl e Uil della Calabria ritorneranno in piazza venerdì 16 novembre per rivendicare l’attenzione del Governo e della Regione alla vicenda degli Lsu/Lpu.
A Roma chiediamo di programmare nella legge di bilancio le risorse necessarie per garantire un futuro certo alla vasta platea di lavoratori precari e, poi, introdurre delle deroghe ai vincoli normativi che impediscono alle amministrazioni interessate di poter usufruire dei servizi di questi lavoratori altamente professionalizzati. All’amministrazione regionale, invece, ricordiamo come sia determinante in questa vertenza costruire un percorso di stabilizzazione che passi attraverso la concreta valorizzazione di queste professionalità che devono raggiungere l’agognata stabilizzazione.
Oggi, più che mai, la deputazione parlamentare calabrese, la Regione e gli amministratori locali devono essere in grado di fare fronte comune per garantire un futuro certo agli oltre 4500 Lsu/Lpu calabresi e assicurare ai cittadini un miglioramento nei servizi prestati.
La manifestazione del 16 novembre, la prima di una serie di mobilitazioni, sarà il primo passo per invitare il Governo ad apportare alla Legge di bilancio tutte quelle modifiche che sono necessarie per dare risposte alle tante, troppe, vertenze ancora aperte. Al Consiglio dei ministri ricordiamo che non è questo il tempo per fare un passo indietro su Gioia Tauro, sulla portualità del Mezzogiorno e sulla creazione della Zes all’interno dell’area portuale gioiese. L’investimento per la Zes deve essere irrobustito nella Legge di bilancio, così come quelli per l’ammodernamento della rete infrastrutturale dell’hub portuale calabrese.
Una rinnovata attenzione, poi, deve essere prestata alla forestazione calabrese. Un settore questo che può ritornare ad essere produttivo attraverso un serio progetto di contrasto al dissesto idrogeologico del territorio calabrese che, puntando alla valorizzazione della montagna, faccia di questo settore un motore di sviluppo ed un efficiente incubatore occupazionale. Alla Regione, poi, diciamo che un serio Piano del lavoro deve essere in grado di partire da queste emergenze per creare occupazione.
All’Amministrazione regionale, infine, chiediamo di programmare un’agenda di fine legislatura che fissi delle priorità e ne faciliti la risoluzione.
Un’agenda che, quanto meno, metta in primo piano la messa in opera del Piano del lavoro e dell’inclusione sociale; porti a compimento una riforma della partecipazione pubblica che sia in grado di rendere produttive, salvaguardando l’occupazione, quelle società – come, per fare qualche esempio, Corap, Sorical, Fincalabra e Calabria verde – che troppo spesso sono state trasformate in meri poltronifici e, infine, non dimentichi di portare a compimento una puntuale verifica degli appalti pubblici previsti all’interno del Masterplan e ne certifichi il rispetto dei termini di legalità.
Santo Biondo
Segretario generale
Uil Calabria