di Gianluca Albanese
SIDERNO – Prima dell’estate il Comune di Siderno procederà alla copertura esterna contenitiva di ciò che resta del Paradise Club, l’ex ristorante con lido sulla spiaggia distrutto da due incendi dopo che era stata avviata la procedura di incameramento allo Stato e si era disposta la sua assegnazione all’associazione “Marinai d’Italia”. È lo spunto più interessante della seduta consiliare che ha avuto luogo ieri mattina, incentrata sulla discussione di una decina di interpellanze e interrogazioni presentate, nei mesi scorsi, dai gruppi di opposizione “La Nostra Missione” e “Siderno 2030”.
Dopo la rapida approvazione dei primi quattro punti all’ordine del giorno (approvazione del verbale relativo alla seduta del 29 dicembre 2021, indirizzi alla giunta comunale e al responsabile di prevenzione della corruzione per la redazione del Ptpc 2022/2024, costituzione di parte civile in un processo che prende le mosse da un’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante da una sentenza emessa dal Giudice di Pace di Locri) sono state discusse le numerose interpellanze, alcune particolarmente attese. Come quelle presentata dal gruppo “Siderno 2030” che riguardano due zone del lungomare delle Palme, in una primavera che, passo dopo passo, sta già facendo capolino, coi bar aperti sul lungomare che iniziano a essere assai frequentati e la sensazione che l’estate si stia finalmente avvicinando.
Quella sull’ex Paradise Club ha ripercorso le tappe della struttura ricettiva, gravata da un’interdittiva antimafia della Prefettura confermata in tutti i gradi della giustizia amministrativa. I consiglieri Archinà, Diano e il capogruppo Sorace hanno chiesto le intenzioni dell’amministrazione, ovvero se si pensa al recupero della struttura o alla sua demolizione. L’assessore all’Urbanistica Maria Teresa Floccari ha risposto che “era intenzione dell’allora Commissione Straordinaria restituire alla fruizione della comunità un bene di pregio, ma dopo i due incendi fu emanata un’ordinanza d’interdizione al transito e alla sosta tuttora vigente. Dopo il nostro insediamento – ha proseguito – abbiamo fissato un paio di riunioni con gli organi preposti ma senza esito. Avevamo anche pensato di destinarlo a lido per le Forze dell’Ordine in modo da accelerare la procedura utilizzando elementi amovibili, ma il Comune non dispone delle risorse finanziarie necessarie. Le stiamo cercando, e per il momento pensiamo a un intervento contenitivo di copertura prima dell’estate”.
La sindaca Mariateresa Fragomeni, dal canto suo, ha aggiunto che “ieri è arrivato il primo dei pareri necessari alla sua destinazione, ovvero quello della Regione. Attendiamo quello del Demanio. Pensiamo – ha aggiunto – a una gara a evidenza pubblica per assegnarlo a finalità ricettive e ricreative, e stiamo facendo redigere una perizia per l’importo necessario al ripristino, da mettere a gara. Non avendo la somma sufficiente, pensiamo a fare gravare questi costi a chi si aggiudicherà la struttura, che verranno scomputati dal canone dovuto dall’assegnatario. Intanto lo copriamo”.
E se il consigliere Massimo Diano ha espresso compiacimento per la proposta, il capogruppo Sorace ha aggiunto che “proprio in vista della futura assegnazione – ha detto – bisogna verificare il vincolo paesaggistico perché a quanto pare le basi fisse in cemento armato presenti non rispetterebbero le prescrizioni e potrebbe essere necessario rimuoverle”.
Per quanto riguarda invece, l’altra interrogazione di “Siderno 2030” relativa a un terreno sito tra il lungomare e la stazione ferroviaria, per il quale è stata accettata la scorsa estate una Scia presentata da un imprenditore di Locri intenzionato a realizzare dei campi di padel, l’assessore Floccari ha dichiarato che “Non ricorrono le ragioni per la revoca o l’annullamento della convenzione sottoscritta, che prevede una concessione dell’area a titolo oneroso per 6 anni, visto che il vincolo fissato dall’allora vigente Piano Regolatore Generale decade dopo che sono trascorsi 5 anni senza interventi”. La sindaca ha aggiunto che “l’ufficio legale del Comune ha confermato la regolarità della procedura, avviata e perfezionata durante la gestione commissariale, la cui revoca esporrebbe il Comune a contenziosi”. I lavori, pertanto, sono iniziati da qualche giorno.