di Antonio Baldari
STILO – “Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. E’ un modo di vivere”. Campeggia questa frase del fotografo francese Henry Cartier-Bresson sulla pagina personale di Raffaele Montepaone, giovane fotografo originario di Vibo Valentia che si è chiaramente ispirato a colui che venne considerato il pioniere del “foto-giornalismo”, tanto da meritarsi l’appellativo di “occhio del secolo”; che è tutto dire rispetto alla bravura ed alle ambizioni del giovane calabrese che permetterà di avere un…occhio di riguardo proprio alla Calabria nel corso di “Expo 2015”, la più grande esposizione mondiale, che ha aperto i battenti lo scorso 1° maggio, a Milano, e che sotto il profilo squisitamente artistico si sta facendo valere proprio grazie a Raffaele Montepaone.
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Producendo anche arte e venendo definito “il poeta dell’immagine”, una motivazione densa di colori e fantasia che gli ha consentito di arrivare secondo per l’edizione 2015 al concorso “A.A.F. cerca young talents”: alcune delle sue opere sono state esposte dal 18 al 22 di marzo di quest’anno all’interno di Affordable Art Fair Milano, con un tratto peculiare in bella mostra dell’artista, Raffaele Montepaone, che è una continua ricerca umanistica attraverso i suoi scatti che immortalano volti e mani segnate dal tempo racconta la Calabria più laboriosa e genuina.
Che emerge, in particolare, dalle foto che il giovane fotografo di Vibo Valentia ha scattato alla signora Concetta Micelotta di Stilo, proprio per l’esposizione meneghina nell’ambito di expo arte, per una Calabria in bianco e nero, mani e volti che la raccontano nella fotografia dell’artista e per tramite della donna stilese simbolo assoluto della sana tradizione popolare di Stilo, legata soprattutto agli antichi riti ed alle sacre liturgie della Settimana santa della “Città del Sole”, quando si ripercorrono i momenti salienti che conducono alla Pasqua e che trovano uno sfogo socio-religioso nella preparazione delle classiche “guccedati”, pani a forma di ciambella che vengono portati in processione, su delle croci di canna appositamente preparate, per le vie del caratteristico borgo medievale di Stilo.
Un sentimento quindi di grande soddisfazione misto però a tristezza pensando che la signora, per tutti “a zi’ Cuncetta”, non potrà mai gioire di questo momento essendo venuta a mancare all’inizio del 2015, il 3 gennaio, a pochi mesi dal compimento dei 100 anni lasciando in tutti la figura di una donna straordinariamente immensa. Di quelle che purtroppo non ci sono quasi più.