ROCCELLA JONICA – Si chiamerà “Cosmopolitana Mama” il nuovo album di Fabio Macagnino, in uscita nei prossimi giorni e che contiene brani inediti anche se già conosciuti al sempre crescente numero di estimatori dell’artista di Caulonia.
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Oltre alla title-track, infatti, l’album contiene canzoni già eseguite diverse volte in pubblico, dalla raffinata “Canzuni duci” (nel video), eseguita nella scorsa edizione del festival jazz “Rumori mediterranei” con la partecipazione straordinaria del trombettista tedesco Ingolf Bukhart, a “Jasmine butterfly”, dedicata alla sorella minore Vanessa, passando per “Suli”, “Karma” e tanti altri. Un viaggio tra atmosfere musicali globali, in cui il suo Jasmine Coast Sound lambisce di volta in volta i territori del jazz, della psichedelia, del rock, oltre che delle radici della musica popolare calabrese. Un esperimento ben riuscito anche grazie alla preziosa collaborazione di Stefano “Mujura” Simonetta negli arrangiamenti. In attesa dell’uscita del CD, e di un tour che lo terrà impegnato per un mese e mezzo nelle date fissate nel centronord, Macagnino ha scelto un modo molto originale di fare conoscere il suo ultimo lavoro, ovvero gli “home concert”, in cui un pubblico selezionato prende parte alle serate organizzate in alcune abitazioni lontane dai centri abitati e s’instaura un rapporto diretto e senza filtri con gli spettatori, che alla fine sono entusiasti del risultato. E’ accaduto anche ieri sera, al “Fondaco del Fico” di Roccella Jonica. Accompagnato da Peppe Dichiera al basso e dalla sorella Vanessa al tamburello e alla lira, Fabio Macagnino e la sua chitarra hanno deliziato i numerosi presenti, consolidando ancora di più il rapporto con gli estimatori di vecchia data e sorprendendo positivamente chi non li conosceva, ma alla fine dello show ha subito prenotato una copia del CD di prossima uscita.
GIANLUCA ALBANESE
Di seguito, un delizioso corsivo di Vittore Aspromonte scritto dopo il concerto di ieri sera
Concerto in casa
Cappello in testa davanti una salita, come a tenere al caldo un odore, un sapore, come a nascondere il viso, che le note sono già tutto, che occhi abbracci bambini e bambini adulti sono li a sentire il sapore casereccio di un abbraccio senza biglietto senza un motivo, la bellezza di avvolgersi in una notte lontano dal mondo, lontano da tutto quello che è “organizzato”, arte in libertà, tra passi, dipinti, piatti, vino, urla, risate, testi musicati in maniera polverosa, amici a fare duetti e perdersi in sguardi, frasi su frasi fino a sentire la notte illuminarsi, che non c’erano persone ieri ma una cascata di note da strada…che hanno trovato rifugio dentro una casa…dentro le mani di una persona…che eravamo tutti persone…respiranti esseri di bellezza senza muri…forse ho sognato, forse sogno giornalmente di essere avvolto da un cappello per stare al caldo del non organizzato..
VITTORE ASPROMONTE