R. & P.
Finalmente la Regione Calabria ha la sua giunta e dei punti di riferimento che si troveranno ad affrontare il lavoro quotidiano del governo della Regione in una fase delicatissima. Nell’augurare buon lavoro ad ognuno di loro, si rende però indispensabile fare una raccomandazione: tenere alta l’attenzione verso le diseguaglianze e i diritti sociali.
I tempi odierni e l’emergenza del Coronavirus hanno già messo davanti agli occhi di tutti, se mai ce ne fosse stato bisogno, le gravi disuguaglianze in termini di diritto alla salute, di bassi numeri di posti letto e di personale nelle strutture ospedaliere. Tuttavia, ci sono altri due aspetti che spero verranno presi in considerazione quanto prima da chi di dovere.
Il primo aspetto è quello relativo alla scuola e alla povertà educativa: la didattica digitale ai tempi del coronavirus ha contribuito a mettere in evidenza la differenza tra studenti di serie A e studenti di serie B. Nei giorni scorsi, le reti “Investing In Children” e “Alleanza per l’Infanzia”, composto da un raggruppamento di enti e associazioni impegnate nella tutela dei diritti dell’infanzia, hanno sottolineato come nelle aree a maggiore diffusione di povertà educativa, tra cui la Calabria, ci sia una grande distanza tra chi accede agilmente ai dispositivi informatici ed elettronici, indispensabili per seguire le lezioni online, e chi, invece, non ha la possibilità economica di sostenere le spese necessarie perché proprio questa spesa potrebbe aggravare ulteriormente l’indigenza delle famiglie. Sarebbe auspicabile che Regione, USR e scuole considerino il problema, facciano rete e trovino le modalità giuste per garantire il superamento di queste criticità e non disperdere il ruolo educativo ed inclusivo della scuola anche in questa fase di emergenza.
La seconda urgenza è quella relativa al mondo del Welfare, il settore che oggi più che mai sta sopportando sulle proprie spalle il peso dell’assistenza. Un’assistenza che gli operatori del settore stanno garantendo alle persone più vulnerabili, e lo stanno facendo letteralmente a tutti i costi, economici e sociali, dal momento che nessuna istituzione (ASP, Comuni, Regione) li sta supportando neanche per il banale acquisto delle mascherine indispensabili per non mettere a rischio gli assistiti. E se il tema del passaggio delle competenze dalla Regione ai Comuni è un tema che divide tra chi intende attuare una legge nazionale (la 328/2000) e chi preferisce non farlo, mi auguro che non ci si divida sui diritti acquisiti delle strutture e dei loro lavoratori che ad oggi stanno operando a pieno regime e che devono ancora ricevere dalla Regione le giuste spettanze relative al secondo semestre del 2019.
Non nascondiamoci dietro al benaltrismo, dietro al fatto che c’è sempre qualcosa più urgente. Oggi, quello che stiamo vivendo ci sta mettendo tutti su uno stesso piano orizzontale, tutti a vivere un momento di crisi sociale, economica e di diritti, che rischia di condizionare il presente e il futuro di tutti noi. Cerchiamo, per quanto più possibile, di rispettare al meglio le nostre responsabilità, chi di Governo e chi di cittadini, per uscirne fuori al meglio, riprendere la vita di tutti i giorni ed evitare di trovare davanti a noi una Calabria socialmente ancora più debole e diseguale.
Federica Roccisano
Movimento È Tempo di ReAgire