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La pandemia è la causa scatenante di una crisi che colpisce soprattutto i giovani ed i giovanissimi in tutto il mondo, quella della salute mentale.
Dal Congresso nazionale della SINPF Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia emerge che depressione e ansia fra adolescenti sono raddoppiate rispetto a prima della pandemia.
Su JAMA Pediatrics, si parla di 29 studi condotti su oltre 80.000 giovani, che dimostrano che oggi un adolescente su 4, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione e uno su 5 segni di un disturbo d’ansia.
La probabilità di disturbi mentali è particolarmente alta fra i ragazzi più grandi in quanto hanno risentito maggiormente delle restrizioni ed è dimostrato che soffrire di depressione durante l’infanzia e l’adolescenza si associa da adulti a una salute peggiore, mentale e non solo, e a maggiori difficoltà nelle relazioni.
“È necessario” -afferma Giuseppe Varacalli presidente di Federsanità ANCI Calabria– “un ritorno alla socialità, alle interazioni, alle emozioni della vita, ma, serve anche pensare al futuro e a come aiutare questi giovani” -continua Varacalli-“i ragazzi fra lockdown e dad, fra l’eccessivo e talvolta improprio uso dei social e lo stare solo a contatto coi genitori, stanno perdendo la comprensione di quella che è la vita reale, non tutti sono in grado di superare la criticità di questo momento da soli, serve che a prenderli per mano, siano degli specialisti “-e conclude-“ grazie ai fondi del PNRR ed al nuovo pensiero di benessere nei territori, si deve far si che al più presto, si attivino le ‘case di comunità’, e in esse venga promossa la figura dello ‘psicologo di famiglia’.
Occorre monitorare e realizzare percorsi di cura che tengano conto della situazione emotiva e cognitiva dei ragazzi”
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