“Una stagione estiva così gelida non si era vista mai, su un bel paese “turistico”come il nostro, dove il sole apre il sipario ogni mattina su un mare splendido che pesci e bagnanti condividono a giorni alterni con lo sporco che da anni passeggia nel nostro litorale”.
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Questo è quanto dichiara Federbalneari Italia sempre al fianco degli operatori turistici facendosi portavoce delle varie difficoltà che si trovano a dover affrontare nello svolgere la loro attività “A distanza da qualche mese ci si chiede dove sia finito il tanto atteso PSC, strumento fondamentale per la pianificazione urbanistica, il cui obiettivo era mirato allo sviluppo economico, sociale e culturale del paese adottato dopo anni con deliberazione del Consiglio Comunale nr. 16 del 23 giugno 2014 , redatto ai sensi dell’art. 12 della L.R. 21 dicembre 2005 nr. 17 e dall’art. 4 del Piano di Indirizzo Regionale (P.I.R.) concernente Norme per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo. Successivamente,nel mese di marzo, si è arrivati alla conferenza dei servizi con tutti gli enti preposti i quali abbiamo espresso pareri e prescrizioni, per l’approvazione finale.
Oggi ci si chiede quali siano le ragioni di questo fermo,se vi sia una responsabilità del tecnico a portare avanti il piano spiaggia comunale,oppure a una carenza dell’ Amministrazione nel dare linee guida,chiare e precise? A questo punto sarebbe opportuno smettere di fare roboanti proclami in cui si afferma che il piano spiaggia strumento di sviluppo è pronto, quando invece si procede o a passo di lumaca o meglio come il gambero. E’ pur vero che in questo momento il litorale sta vivendo un momento storico di forte pressione mediatica ed amministrativa, ma non dobbiamo dimenticare che sul mare si viene per godere il relax ed il tempo libero.
Quello che emerge è una certa ” leggerezza “da parte di chi svolge funzione nella Pubblica Amministrazione provocando danni e disagi ai cittadini con ostacoli ingiustificati nei confronti degli operatori economici sottoposti spesso a procedure burocratiche grottesche accompagnate da tasse e imposte sempre in aumento o superflue; forse servono a pagare emolumenti integrativi ai cosiddetti esperti si settore ? Tutto ciò sfugge all’azione di controllo da parte dell’Amministrazione di Locri?”
“Inoltre Ci viene il dubbio, pur non avendo la cultura del Sospetto- afferma Gino Lascala, presidente di Città Balneare e delegato zonale di Ferlbaneari Italia- sorgono spontanee delle riflessioni. Emerge infatti il sospetto che l’imprenditore turistico balneare soffra di una condizione di ambiguità, a volte considerato il salvatore della nostra disastrata economia e si invoca la sua partecipazione, altre volte invece, considerato un feroce spietato irresponsabile che, agisce a danno delle comunità per solo esclusivo interesse personale. Ritengo che non sia nè l’ uno e nè l’altro. L’imprenditore mette a rischio le proprio risorse, la propria intelligenza e intraprendenza nella speranza di ottenere dei risultati, e non contro gli interessi pubblici e sociali. Per uscire dalla metafora i concessionari degli stabilimenti balneari e delle altre attività di settore, investono prestando un servizio a turisti e residenti, cercando di migliorare la qualità di vita e l’ immagine complessiva della Città, il riconosciuto di tutto ciò rimane uno degli scopi principali della nostra Associazione”.