di Sergio Grasso membro dell’Associazione “Ferrovie in Calabria
ARDORE – Dopo Caulonia, anche Ardore cade sotto la scure di RFI (Rete Ferroviaria Italiana): il 2° binario d’incrocio (in deviata) è stato inibito bloccando gli aghi degli scambi con le ganasce fermascambio, di cui alleghiamo le foto. I treni possono quindi percorrere solo il 1° ed unico binario rimasto (di corretto tracciato), o in un senso o nell’altro, effettuando unicamente la fermata, senza avere cioè la possibilità di effettuare un’eventuale incrocio con un treno proveniente dal senso opposto.
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Come abbiamo già spiegato più volte, precludersi questa possibilità, anche nel caso di minime perturbazioni di orario, pur sempre verificabili per molteplici motivi, comporta l’inevitabile acquisizione immediata, da parte di uno dei due treni, di notevole ritardo o di ulteriore accumulo dello stesso, con conseguente peggioramento della qualità del servizio, già oggi tutt’altro che ottimale. Vogliamo altresì ricordare che tale ridimensionamento è previsto per altre 8 stazioni tra Reggio Calabria e Metaponto, lasciando immaginare con quale disastrose conseguenze finali per la viabilità ferroviaria su questo tratto di linea. Finalmente potranno così gridare all’inutilità della ferrovia jonica, incapace di fornire un servizio adeguato ai tempi, e potendone quindi giustificare la prossima totale rimozione. Ovviamente per la gioia dei famelici speculatori edili nostrani che, impazienti, aspettano di depredare allegramente le nostre meravigliose coste. Staremo a vedere se riusciranno a fermare almeno quest’ultimi.