DA SERGIO GRASSO, MEMBRO DI “FERROVIE DELLA CALABRIA”, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Nonostante le vibrate proteste messe in atto nei mesi scorsi da parte di più associazioni e movimenti (in massima parte facenti capo all’associazione “Ferrovie in Calabria” ed a Domenico Gattuso di “L’Altra Calabria”), Rete Ferroviaria Italiana gestore dell’infrastruttura ferroviaria statale persevera nella sua intenzione di smobilitare gradualmente e scientemente strutture, e conseguentemente prestazioni, del servizio ferroviario lungo la dorsale jonica. Questa volta l’ha fatto però in maniera subdola, per evitare manifestazioni dirette sul campo, più volte preannunciate, a cura delle citate associazioni.
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Come si ricorderà, RFI aveva preannunciato entro il 2014 l’eliminazione fisica del binario d’incrocio in circa 10 stazioni lungo la linea ferroviaria Reggio C. Metaponto, al fine di ridurre il costo di manutenzione e di gestione delle strutture ferroviarie. Omettendo di precisare, però, che così facendo, per le ovvie diminuite possibilità di spostare l’incrocio, in una stazione adiacente, – tra due treni procedenti in direzione opposta nel caso di un pur minimo ritardo da parte di uno di essi – si sarebbe andato ad aggravare ulteriormente il ritardo stesso, ovvero il livello del servizio, purtroppo già pesantemente diminuito in questi ultimi anni. Quindi, per evitare paventati malumori popolari (più che probabili a Caulonia, storica piazza progressista e di sinistra, con illustri precedenti), anziché rimuovere materialmente uno dei due binari presenti – lasciandone solo quello di corsa – con un’operazione molto meno visibile e rumorosa, sono stati inviati dall’Azienda dei semplici tecnici a bloccare meccanicamente e rapidamente gli scambi dei binari, inibendo così in ogni caso la possibilità di effettuare un qualsiasi eventuale incrocio, e rimandando l’operazione del totale smantellamento del binario superfluo a momenti più propizi. La cosa però, per fortuna, non è sfuggita ai soci di “Ferrovie in Calabria”, che ci hanno inviato le foto inequivocabili (scattate il 15/02/2015) del misfatto operato presso la stazione di Caulonia, uno dei siti interessati da questo cosiddetto “right sizing”.