R. & P.
Non ci voleva molto per immaginarlo: alcune ore fa è stato consegnato da Trenitalia – Divisione Passeggeri Long Haul, l’esito dello studio di fattibilità sull’istituzione di un collegamento Frecciargento tra Sibari e Roma Termini, con bypass di Cosenza. Il risultato, come ovvio, è stato il seguente: mancano le opportunità commerciali per giustificare l’istituzione di una relazione che, come ricordiamo, sarebbe a mercato e non inserita nello specifico Contratto di Servizio tra Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e Trenitalia, per la gestione del cosiddetto Servizio Universale, caratterizzato dalla rete nazionale di treni Intercity ed Intercity Notte. In poche parole, mancherebbe il numero di utilizzatori di questo treno, tale da poterne garantire un bilancio economico positivo, in assenza di sovvenzioni pubbliche. Ma del resto, basterebbe ragionare in modo empirico per rendersene conto: come anticipato in questo nostro articolo di qualche mese fa, è chiaro che se questo ipotetico Frecciargento dovesse partire da Sibari al mattino prestissimo verso Roma, con rientro dalla Capitale nel pomeriggio ed arrivo a Sibari la sera tardi, non ci sarebbe alcuna coincidenza con treni Regionali verso Rossano/Corigliano ed il crotonese. Anche istituendo un collegamento specifico tramite bus “Freccialink”, il numero massimo di persone che potrebbe trasportare un bus, è 54 viaggiatori. Un po’ pochi per riempire i 490 posti a sedere del Frecciargento. Ma anche fossero la metà, dovrebbero essere 245 i posti ad essere occupati a bordo del treno! Il resto dei viaggiatori intenzionati ad utilizzare il Frecciargento, quindi, dovrebbe raggiungere Sibari da Rossano, Corigliano e Trebisacce (i tre centri più vicini) con mezzi propri. Ne vale la pena, se a Rossano, Corigliano e Trebisacce, le stesse persone che dovrebbero prendere l’auto per arrivare a Sibari e poi salire sul treno, hanno invece a disposizione un autobus a lunga percorrenza che praticamente a due passi da casa, li accompagna fino a Roma? Evidentemente no. E Trenitalia queste semplici analisi le avrà ovviamente condotte. Cosenza viene invece bypassata totalmente: la stazione passante, che dovrebbe sorgere presso l’attuale Posto di Movimento di Montalto-Rose, non è ovviamente ancora attrezzata ad espletare servizio per un treno Frecciargento. Ma probabilmente neanche per un semplice Regionale, visto che è interdetta da anni ad ogni servizio viaggiatori, venendo utilizzata esclusivamente per incrocio/precedenza ed esigenze di servizio varie tra convogli. Altro punto a sfavore, visto che Cosenza sarebbe tagliata totalmente fuori da questo Frecciargento. Arrivato a Paola, con i 54 viaggiatori caricati dal Freccialink (magari così fosse…), più altre 50 persone che hanno raggiunto Sibari in auto (volendo essere ottimisti), ci ritroviamo un treno con un centinaio di persone a bordo. Vogliamo ancora essere ottimisti: i cosentini, con un Frecciargento che gli transita sotto il naso ma non possono prendere, decidono comunque di salire su un treno Regionale a Cosenza Vaglio Lise o Castiglione Cosentino, e scendere fino a Paola. Arriveranno 50 cosentini? Magari così fosse, e si arriverebbe mediamente a circa 150 viaggiatori a Paola. La fermata successiva sarebbe Scalea – Santa Domenica Talao (per la cui istituzione siamo tra l’altro più che favorevoli). Quanti viaggiatori potrebbe generare Scalea, ogni giorno? Fossero altri 50, si arriverebbe a stento a 200 posti occupati. Ma di fatto il treno è ormai alle porte di Salerno, e su buona parte del proprio percorso il convoglio ha avuto neanche la metà dei posti a sedere occupati. Ed abbiamo probabilmente sovradimensionato la nostra stima. In ogni caso, attendiamo di conoscere lo studio di Trenitalia, per fare un confronto con le nostre valutazioni molto empiriche.
Ma il tasto dolente non è questo: il vero tasto dolente è che, purtroppo, ancora una volta la tipica “disconnessione” calabrese ha avuto la meglio. Dall’1 ottobre, data in cui sono entrate in servizio le nuove vetture Intercity sulla Jonica, con relativi locomotori D445 attrezzati anche per la circolazione con vetture letto e cuccette, ci stiamo battendo per raggiungere un obiettivo molto ambizioso e soprattutto a costo quasi zero. Ci riferiamo al ripristino del collegamento Intercity Notte tra Reggio Calabria Centrale-Roccella Jonica-Catanzaro Lido-Crotone-Sibari-Taranto-Bari-Milano Centrale e ritorno (qui tutti i dettagli), che potrebbe essere realizzato già da giugno (con la riapertura della tratta jonica tra Sibari e Metaponto, al momento chiusa per lavori in corso). Realizzato semplicemente unificando la già esistente coppia di Intercity 562/559 Reggio Calabria Centrale – Taranto e viceversa, con la coincidente coppia di treni Intercity Notte 758/765 Lecce – Taranto – Milano Centrale e ritorno. Tutto ciò si PUO’ e si DEVE realizzare, altrimenti non ha avuto alcun senso attrezzare i locomotori diesel utilizzati sulla jonica (e per questa battaglia si è spesa per anni l’On. Federica Dieni del M5s), per la circolazione con i treni a lunga percorrenza. A differenza del Frecciargento Sibari – Roma che andrebbe istituito ex – novo, e sarebbe utile solo ad una piccolissima parte di popolazione della fascia jonica calabrese, questo collegamento Intercity Notte sarebbe semplicemente, come anticipato, l’unione di due treni già esistenti, con manovra di aggancio/sgancio a Taranto. Tornando utile a 500 km di costa jonica, in modo capillare, dalla locride, al soveratese, a Catanzaro, crotone, sibaritide, Calabria jonica nord-orientale e parte di Basilicata! Ribadiamo, a costo ZERO! Ma ad oggi, questa proposta viene portata avanti, oltre che dalla nostra associazione, dall’Associazione Pendolari Jonica e dall’attivista Euristeo Ceraolo, solo dalla Senatrice M5s Silvia Vono e dall’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Calabria. Tale proposta si trova, peraltro, già al vaglio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma senza la forte spinta politica che meriterebbe, in particolare dalla sibaritide, dove tale collegamento avrebbe tra l’altro gli orari di arrivo e partenza maggiormente comodi, rispetto alla fascia jonica sud. In questo caso sì che gli abitanti di Rossano e Corigliano lo prenderebbero, a differenza del Frecciargento: l’InterCity Notte li porterebbe direttamente da Rossano e Corigliano a Milano Centrale! Senza contare peraltro che, se proprio si dovessero investire ulteriori risorse pubbliche per sovvenzionare un nuovo treno, invece di far partire un Frecciargento (pagato dallo Stato) monco da Sibari, il collegamento su Roma andrebbe garantito in modo più opportuno con un ulteriore treno Intercity Notte da instradare su tutta la linea Jonica, a trazione diesel finchè non sarà completata l’elettrificazione. Queste sarebbero le valide alternative al bus: treni a lunga percorrenza che percorrono TUTTA la ferrovia Jonica, non che partono da una sperduta stazione come Sibari.
Inoltre, ulteriore riflessione: se il Governo del Cambiamento è contro gli sprechi e le grandi opere destinate a pochi, dovrebbe essere contrario anche ai servizi destinati a pochi. Perché sovvenzionare (cosa che comunque difficilmente avverrà) un Frecciargento da Sibari a Roma Termini, per trasportare neanche 200 persone al giorno, e non un Intercity Notte, treno peraltro meno costoso per l’utente, tra l’intera fascia jonica e Roma Termini? Perché non ridare l’opportunità, per esempio, di salire sul treno a Locri, Soverato, Catanzaro Lido, piuttosto che Crotone o Corigliano, e scendere direttamente nella Capitale o a Milano Centrale? Cosa peraltro normale fino al 2011, e poi scippataci in nome del trasporto su gomma? Tra l’altro, il malcontento per la mancanza di collegamenti ferroviari diretti tra la fascia jonica ed il Centro/Nord Italia, è a dir poco impressionante: basti seguire, per esempio, la pagina Facebook “Crotone deve Volare”, nella quale viene rivendicato il sacrosanto diritto al rilancio dell’aeroporto S.Anna, per notare che oltre alla ovvia protesta sulla mancanza di voli aerei, il secondo “tormentone” è proprio l’assenza del collegamento diretto notturno tra Crotone e Milano Centrale.
L’Associazione Ferrovie in Calabria non accetterà ulteriori rinvii o finti “silenzi strategici”: dall’1 ottobre sulla Jonica, tutta, si è nuovamente attrezzati al ripristino dei treni a lunga percorrenza. Non solo: il Reggio – Milano via Jonica, ribadiamo, sarebbe a costo zero. Per le Frecce sulla Jonica, avremo tempo di pensarci a ridosso del termine dei lavori di elettrificazione. Se dal cambio d’orario di giugno questo collegamento non verrà ripristinato, passeremo alla mobilitazione, coinvolgendo l’intero versante jonico calabrese e le forze politiche locali, a prescindere dal colore, che hanno a cuore la mobilità su rotaia di un territorio di quasi 500 km. Sia ben chiaro: questo nostro articolo non vuole essere un attacco a nessuno, né una sterile polemica: vogliamo solo, seppur con fermezza, invitare alla riflessione tutte le forze politiche che operano sulla fascia jonica calabrese, affinché si coalizzino e si impegnino per portare avanti iniziative di bene comune, e non destinate a pochi (o pochissimi).
Roberto Galati
Associazione Ferrovie in Calabria