R. & P.
Primo Maggio.
La Festa del lavoro ricorda l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi raggiunti dai lavoratori dopo duri scontri e battaglie; ricorre nell’anniversario della tragedia della rivolta di Haymarket, avvenuta a Chicago nel 1886, quando i lavoratori si ribellarono contro la durata giornaliera, all’epoca di 12 o addirittura 16 ore di lavoro al giorno. E’ divenuta giorno di riposo e di festività per tutti i lavoratori a partire dal 1889, introdotta in Italia dal 1891.
La nostra è una Repubblica «fondata sul lavoro» (art. 1), da cui derivano i diritti e i doveri di contribuire al progresso «materiale e spirituale della società» (art. 4 Cost.). La persona progredisce spiritualmente attraverso un lavoro dignitoso che è strumento di crescita della libertà personale e collettiva, di inclusione e di coesione sociale. Il ruolo sociale non deriva dalla ricchezza o dai titoli, ma per i diritti e gli obblighi che assume.
Nella nostra Costituzione lo Stato si impegna a garantire il diritto alla «retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro» al fine di conseguire un’«esistenza libera e dignitosa», il riposo settimanale e le ferie retribuite inderogabili (art. 36), «lo stato di parità della donna lavoratrice» (art. 37), la tutela per malattia, invalidità e disabilità (art. 38), l’organizzazione sindacale e il diritto di sciopero (art. 39), la libertà dell’iniziativa privata (art. 41), che «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale». Un programma importante che ha ispirato molte leggi dello Stato, ma che ancora è un lontano obiettivo da raggiungere. La situazione del lavoro in Italia non è confortante, ed assume aspetti gravissimi nel Mezzogiorno. In Calabria, il tasso di occupazione nella classe di età compresa tra 15 e 64 anni, è del 40,8% (a fronte di una media nazionale del 58,0%). In pratica lavorano 537.000 persone rispetto alla popolazione residente di 1,961 milioni. Il tasso di disoccupazione, è il doppio rispetto alla media nazionale. Infatti a livello nazionale i disoccupati sono al’ 11,2%, in Calabria sono al 21,6%. Grave la situazione a Reggio Calabria dove il tasso di disoccupazione giunge al 22,2%. Nel nostro territorio il lavoro è estremamente precario. Molti lavoratori si ritrovano a scegliere fra un lavoro sottopagato e sfruttato (con orario di oltre le 12 ore giornaliere) oppure emigrare all’estero o in altri territori. Molte persone si sono arrese; il popolo degli invisibili, fra i 15 e i 29 anni, senza occupazione, senza formazione senza lavoro, e che ha smesso la ricerca di un lavoro. Nell’occasione della Festa del lavoro, lo Stato ha il dovere di formulare un’ offerta sociale ed economica per il profondo Sud e per la Locride. «Lasciate che si senta la voce del popolo! Basta con la retorica e le parate: più occupazione dignitosa per tutti».
Sinistra Italiana
Circolo Berlinguer – Siderno