di Redazione
GIOIOSA IONICA – Il presidente della Consulta delle Associazioni di Gioiosa Ionica Vincenzo Logozzo ha diffuso a mezzo stampa il testo dell’omelia di don Giuseppe Campisani a proposito della partecipazione al dolore per le vittime del terremoto nel Centro Italia.
«”Molto contento e grato a chi ha avuto questa ispirazione per oggi, per questo momento. In un certo senso è come se indirettamente riconsegnassimo noi a San Rocco le chiavi dei nostri cuori attraverso di Lui al Signore Nostro Gesù Cristo perchè possa aprire tutte le prigioni di morte, di sofferenza, possa fare sperimentare che solo l’Amore è capace di far risorgere dalle rovine, da qualsiasi rovina, la vita di un uomo, di una donna, di tutti.”
“Donaci, Signore, di essere uomini giusti, santi, perseveranti nel bene caritatevole, dandoci il gusto della carità vera, quella che non si aspetta nessun tipo di riscontro, nessun tipo di plauso, niente. Come San Rocco. La Carità di San Rocco ti chiediamo oggi Padre, la carità sua perchè è stata genuina, è stata paziente, è stata fiduciosa, è stata nascosta anche davanti a tutti gli uomini.
Questa carità di saper soccorrere, di saper stare accanto a chi soffre, di saper vivere il Perdono e la Misericordia come tu ci hai insegnato e che questo giorno di lutto possa un giorno rivestirsi di luce. Amen !».
Fin qui uno stralcio significativo dell’omelia del parroco gioiosano.
Si prega anche stasera a partire dalla mezzanotte e mezza, la Chiesa rimarrà aperta tutta la notte.
Non è mancata la partecipazione del sindaco Salvatore Fuda, che è intervenuto per dire che « A me stamattina tocca portare il saluto a nome dell’intera comunità di Gioiosa Jonica che non poteva rimanere insensibile di fronte ad una tragedia così forte che ha colpito il nostro Paese. Ci fermiamo in questa mattinata, in questa giornata perchè in qualche modo coincide con un momento particolare per la nostra comunità che è quello dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono.
Per cui si dà una testimonianza oggi di una partecipazione e di vicinanza verso le popolazioni colpite dal terremoto attraverso una maggiore sobrietà nel richiamare e nel richiamarsi ai valori che San Rocco ci ha indicato.
Penso che questo gesto sia un gesto condiviso ed invito tutta la Comunità a riflettere ed a fermarsi per come ritiene opportuno.
L’altro messaggio che noi vogliamo lasciare è che come Amministrazione, come organizzatori di questi festeggiamenti, è che queste feste come ogni anno non lasciano soltanto la capacità di gioire ma anche la capacità di riflettere sopratutto per quello che sta fuori dalla nostra comunità ma anche per quello che sta dentro la nostra comunità: è di ritrovare la capacità di pagare dei prezzi di rinuncia a qualcosa per il bene comune, perchè il sacrificio comunque di dimostrare che ognuno di noi riesce a fare qualche rinuncia probabilmente è l’unica strada che ci può permettere di crescere.
Noi ogni anno affidiamo la nostra Comunità a questo Santo che ci sa guidare ed ispirare. Ed anche quest’anno , in forma diciamo mesta, in questa giornata di grande lutto a Lui affidiamo le sorti non soltanto di questa comunità ma anche delle comunità colpite dal terremoto.
Penso che sia una buona strada la crescita in questo senso, crescita nel senso di valori e di capacità di condivisione, sia una crescita che questa comunità ha intrapreso. Non fermiamoci ed andiamo avanti».