R. & P.
Nella capitale della cultura 2018, nella città-mosaico di cui ogni tessera è espressione di mondi diversi, nella Palermo dei teatri e degli artisti, in occasione della Festa Nazionale del Teatro 2018 e per la FITA (federazione italiana teatro amatori), il giovane attore bovalinese Giovanni Ruffo, rappresenterà la sua terra. Dal 1 al 9 settembre, infatti, 13 ragazzi dell’Accademia del Teatro FITA, di età compresa fra i 18 e i 25 anni, provenienti da regioni diverse, rappresenteranno gli oltre 2000 giovani iscritti alla FITA partecipando ad un laboratorio teatrale che si concluderà il 7 settembre al teatro Orione, con lo spettacolo dal titolo “Azzurro Mare” di e per la regia di Azzurra Viglianisi.
Una grande soddisfazione anche per il comune di Bovalino che rappresenterà la Calabria intera grazie alla passione, alla dedizione e al talento del giovane attore. Classe “97, Giovanni Ruffo, coltiva la sua passione per il teatro dall’età di 17 anni. Inizia la sua carriera prendendo parte alle farse carnevalesche rappresentate nell’antico borgo di Bovalino Superiore, con un gruppo amatoriale del posto, inizialmente come attore, successivamente come parte integrante della compagnia, giungendo poi a collaborare alla stesura dei copioni da mettere in scena. Un amore per il teatro e per il suo paese che si radica anche grazie alla “Fondazione Ciccio Marzano – Gruppo Spontaneo” di Bovalino (RC) – che opera nell’ambito sociale e teatrale dal lontano 1979 e di cui Giovanni è parte integrante. Una formazione, quella di Giovanni Ruffo, curata e alimentata negli anni da due grandi maestri bovalinesi: Enzo Marzano (presidente dell’associazione) e Pino Ammendolea collaboratore del gruppo nonché autore e regista.
Ad attendere l’attore bovaliese una straordinaria opportunità e per la sua crescita personale che professionale, un’esperienza che lo vedrà esibirsi insieme a 12 colleghi davanti a un pubblico attento e scrupoloso, composto dai rappresentanti regionali e nazionali della FITA. Ad attenderlo, infatti, un banco di prova non indifferente, una 5 giorni di intenso lavoro per interpretare al meglio, fra i vari ruoli, quello di Peppino Impastato, giornalista e attivista siciliano ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978 a Cinisi.
Esempi come quello di Giovanni Ruffo sono motivo di orgoglio per la comunità bovalinese e per l’intera Locride perché con il talento, l’amore per il teatro e per la sua terra, questo giovanissimo attore ci offre l’occasione di raccontare le nostre storie positive e ci insegna che la serietà, il duro lavoro, la caparbietà e il cuore prima o poi pagano sempre.