R. & P.
SIDERNO – Il valore della memoria è stato al centro del convegno organizzato dalla Fidapa di Siderno e dal Lions
di Locri, presso il Grande Hotel President di Siderno, a due giorni di distanza dal 27 gennaio, che ci
ricorda quello del 1945, che segnò la liberazione del primo lager nazista ad Auschwitz e la fine
dell’olocausto per gli Ebrei.
Saluti e considerazioni personali sulla Shoah, sulla condanna della violenza e del razzismo a ogni
livello per tutti i Paesi del mondo, sono stati espressi dai vari componenti del tavolo della Presidenza:
ha iniziato l’avv. penalista Angela Giampaolo, presidente della Sezione FIDAPA- BPW di Siderno,
ha proseguito il dott. Giuseppe Ventra, presidente del Lions Club di Locri; entrambi hanno
ringraziato tutti i presenti, attenti e numerosi nella sala, nonché i relatori e le autorità istituzionali
delle rispettive Associazioni. Infatti erano presenti il dott. Giuseppe Macrì Presidente Lions Club
Zona 26 e l’avv. Patrizia Pelle Vice Presidente Distretto Sud-Ovest Fidapa BPW Italy, che hanno
arricchito con opportune riflessioni, non solo storiche ma anche legate al mondo attuale, il tema della
serata.
La relazione del dott. G. Ventra, autore dei testi “Un Calabrese a Mauthausen” e “Viaggio nella
memoria”, coadiuvato da un video costellato da immagini, foto, disegni, scritti, tutti suggestivi, ha
offerto una testimonianza efficace di quell’epoca altamente drammatica, e tragica per milioni di
persone. Il dott. Ventra ne parlava quasi per cognizione diretta: cognizione trasmessagli dal padre
Rocco Ventra, sopravvissuto al campo di Mauthausen, e rivissuta a posteriori col “viaggio nella
memoria”, avendo egli con la sorella compiuto un viaggio, alcuni anni fa, per visitare i luoghi della
sofferenza del padre tra il 1943 e il 1945.
Ha voluto rendere a nome del padre, come ha dichiarato al pubblico, la testimonianza vissuta
all’interno del campo di sterminio di Mauthausen, ma ci ha tenuto a ripetere una frase del padre diretta
spesso ai figli: “ non si deve odiare mai!”, con la raccomandazione di volersi bene, anzi di “essere
buoni”, sempre nella vita.
Il dott. Vincenzo Tavernese, noto studioso appassionato di filosofia, ha tratteggiato un altro libro in
programma e poi interloquito con l’Autore: “SHOAH : La cintura del Male” di Antonio Masullo. Il
suo commento su parole e frasi del libro hanno fornito elementi di giudizio su valori etici, opposti a
quelli nazisti; l’annullamento della persona umana, ridotta a un “numero” tatuato al braccio dei
deportati, fa orrore ancora oggi; incisivo il suo discorso su un pensiero espresso nel libro dall’Autore, Antonio Masullo: “L’urlo della vita spirituale è ben più forte della morte fisica”, cioè il messaggio da
quei morti nei lager ci perviene più dalla loro anima, dalla loro spiritualità repressa, che dalla loro
miseranda fine fisica che concludeva una schiavitù miseranda. L’argomento, poi, ha assunto ruoli
diversi di comunicazione, giacché si sono alternate letture di pagine del libro stesso da parte della
voce narrante di Davide Gravanti, studente del Liceo Classico di Locri, di Antonio Masullo che ha
spiegato alcune parti importanti del proprio testo, su cui ha svolto parecchie ricerche storiche e
memoriali, ma che ha voluto esprimere in forma di romanzo e non di saggio storico e né di cronaca
giornalistica, anche se lui dal 2018 è nell’elenco dei giornalisti pubblicisti della Campania ed è esperto
in telecomunicazioni. Coadiuvato spesso da un video che proiettava immagini esplicative, di simboli
e ambienti, ha esposto le sue idee su concezioni esoteriche di Hitler, che gli provenivano da letture e
frequentazioni particolari, non escluso l’influsso della massoneria; secondo lui, era il genocidio
culturale alla base del progettato sterminio nazista degli ebrei, la cancellazione della loro identità non
tanto fisica quanto culturale ed economica, per giungere alla “soluzione finale” di annullamento
completo.
Antonio Masullo attraverso vari excursus di personaggi famosi nazisti (Goering, Goebbels, Hess,
Eichmann, Himmler), ha ripercorso tappe della seconda guerra mondiale e travagli conseguenti; si è
soffermato sulla svastica di Hitler, sui misteri del castello di Wewelsburg dove spesso risiedeva il
Fuhrer con i suoi più fedeli e sui relativi agganci a credenze esoteriche antiche e recenti, ma ha
espresso opinioni sugli interrogativi che tanti fatti lasciano dietro di sé: interrogativi etici e morali,
oltre che storici, ai quali non sempre è possibile rispondere, per mancanza di documenti e di
comunicazioni certe, veritiere.