di Filippo Todaro*
È encomiabile e quantomai attuale la proposta del sen. Crinò di riflettere sulla possibile ricostituzione del Partito Socialista. Credo che ognuno che è stato socialista ed ha militato nel PSI si ponga quotidianamente il problema. Non per un impulso nostalgico, per carità, ma solo perché è evidente la carenza costante di Socialismo dappertutto, nelle istituzioni, nella cultura, nella politica, nella riforma della società. Mai come in questo momento in Italia, e se volete, in Calabria e nella Locride in particolare, c’è bisogno di Socialismo, dello spirito socialista, della sua lungimiranza nel porre attenzione alla evoluzione sociale, rapidissima, e incanalarla per tempo al giusto divenire. Ha bisogno del suo impareggiabile senso di libertà, altruismo e attenzione per le classi più deboli ed emarginate. È possibile quindi una ricostituzione del PSI? Non lo credo probabile. I nomi citati da Franco Crinò, a cui aggiungerei anche il suo, che hanno fatto la storia del PSI prima del suo crollo non credo possano realizzare questo che per molti è un sogno e addirittura una speranza. Possono comunque contribuire notevolmente alla realizzazione pratica di una idea socialista che, a mio parere, è ancora presente in loro e in qualche modo, in maniera anche confusa e inconsapevole, si aggira nelle menti dei più giovani. Possono insomma, qualsiasi posto occupino adesso, mantenere vivo il credo socialista che non necessariamente deve essere un partito, almeno per il momento, ma che possa rifondare i tanti modi di fare politica e cultura oggi, spesso scellerati e senza alcun senso di appartenenza e di solidarietà. Possono insomma, come partito che non c’è, agire da maestri defilati e guidare anche solo teoricamente una sorta di necessità latente che esiste in tantissimi giovani di oggi (30/40 enni) di “cambiare la società”. Alcuni segni, sia pure ancora confusi e non del tutto determinati, ci dicono che esiste questa realtà cui bisogna prestare la massima seria attenzione. Sono ancora in grado i giovani di aggregarsi silenziosamente e riempire le piazze pacificamente esaltando solo i valori di uguaglianza e altruismo in una visione, se volete ancora utopistica, di riforma sociale. A Siderno, in vista delle prossime elezioni amministrative, un gruppo di giovani 30enni e 40enni (personalmente non ne conosco neanche uno) hanno deciso di rompere gli schemi e scendere in campo in alternativa alle solite facce. Lo ripeto, non ne conosco neanche uno, ma mi sembra bellissima la loro idea, e dirompente. Non voglio mettere etichette a nessuno, me ne guarderei bene, ma mi pare, del tutto personalmente, che il futuro del Socialismo esista nelle idee fresche e disinteressate di giovani che hanno voglia di rompere col passato e perseguire idee riformiste e lungimiranti.
*: giornalista