(ph.Enzo Lacopo)
di Emanuela Alvaro
LOCRI – La gente è stata chiamata e si è presentata. Ma la gente è stanca e anche se l’intenzione non era quella, ormai nelle adunanze pubbliche, dove a parlare ci sono rappresentanti istituzionali a vario livello, vede solo una passerella e nulla più.
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La sanità è un settore da sempre in emergenza, un’emergenza con la quale, come dice il sindaco di Gioiosa Ionica, Salvatore Fuda, i primi a doverci fare i conti sono coloro i quali i mezzi economici per andare altrove a curarsi non li hanno. Una sanità locridea verso la quale la fiducia dei cittadini è stata sempre bassa, figuriamoci ora che sulla stessa si dice tutto e il contrario di tutto.
Un Ospedale quello di Locri che ha le sue eccellenze, ma che poco e da pochi riescono ad essere apprezzate, perché a prevalere è il mal contento per quello che doveva essere e non è mai stato, per scelte sbagliate, per scelte opportunistiche. E lo stesso destino lo subiscono le persone che con il proprio impegno pensano, non credute, che il cambiamento possa ancora esserci veramente nonostante tutto.
Chi questa sera è salito sul palco a parlare ha dovuto fare i conti con la stanchezza della gente presente la quale nel profondo probabilmente si augura che parte di quello che è stato detto sul futuro del Presidio ospedaliero di Locri sia vero, ma che alle favole non crede più e, con tutta la buona volontà, vuole solo vedere che i cambiamenti, quelli che possano fare finalmente la differenza, ci siano veramente.
Fischi e contestazioni piovute, come la pioggia che ha bagnato questa serata, dalla generalità della platea, buona parte della quale composta da persone grandi di età che nella loro vita di promesse disattese, in questo come in altri settori, ne hanno avute tante.
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