di Gianluca Albanese (foto e video di Enzo Lacopo)
FOCA’ DI CAULONIA – Lo scoglio di un vile gesto criminale non può arginare il mare di solidarietà che un intero territorio ha manifestato questo pomeriggio all’imprenditrice Ilaria Campisi, i cui orti sono stati devastati da un incendio appiccato poche settimane fa proprio nella popolosa frazione di Focà di Caulonia.
Non sorprende, dunque, la grande partecipazione all’evento “Non scherzate con il fuoco…salviamo la biodiversità” organizzato dal movimento “Movìmundi Movìmundi” che ha avuto luogo nella piazzetta di Focà alla presenza di centinaia di persone, espressione delle associazioni e delle eccellenze culturali e artistiche della Locride.
Vi hanno preso parte, tra gli altri, Massimiliano Capalbo, Arturo Rocca (che ha condotto l’evento), Valentina Agostino, Rosario Bornino, Antony Rizzitano e l’attrice Maria Pia Battaglia, che ha letto la favola “C’era una volta…il fuoco”, insieme ai rappresentanti della locale amministrazione comunale (con in testa il sindaco Caterina Belcastro e il suo vice Domenico Campisi) e di alcuni amministratori del comprensorio.
Tutti uniti per sensibilizzare la popolazione sui rischi degli incendi (soprattuto dolosi) e su una maggiore tutela del patrimonio ambientale, tanto che prima del tramonto e della proiezione di un video dal titolo “post fata resurgo” è stato piantato un albero a dimostrazione del vero e proprio “rito della risorgenza” invocato dalla stessa Ilaria Campisi, che con la voce rotta dall’emozione ha spiegato che «Dalla distruzione del mio giardino stanno nascendo nuovi progetti. Hanno bruciato gli orti ma non la comunità e raccoglieremo un altro cibo essenziale e prezioso con la volontà di andare avanti mettendo in atto un metodo virtuoso di prevenzione degli incendi: se c’è ancora qualcuno che guadagna in maniera fraudolenta appiccando gli incendi, serve un metodo innovativo e partecipato per prevenirli».
Insomma, la finalità della sensibilizzazione ai temi della tutela dell’ambiente è stata pienamente perseguita e la sensazione diffusa è che quello di oggi sia solo il punto di partenza per una presa di coscienza sulla tutela del pianeta in tempi in cui, come ha ricordato il sindaco Belcastro «Stiamo assistendo agli incendi persino nella foresta dell’Amazzonia, il polmone verde del pianeta».
Molte le piantine donate per far crescere nuovi alberi «In primis – ha detto Arturo Rocca – quella di sughero che con la sua corazza è particolarmente resistente al fuoco» e di opere d’arte a tema donate dagli autori.
Unica nota stonata – e lo scriviamo solo a margine di una giornata bellissima – la persistenza, nel muro alle spalle del palco dei relatori, di due scritte espressione di due malintesi modi di vivere lontano dalla civiltà. La prima, più aberrante, recita testualmente «’a ndrina si trova ‘ccà»; l’altra, meno eclatante, è «I focaroti simu i megghiu». Apologia di reato associativo da una parte e sovranismo paesano e localista dall’altra, cozzano parecchio con lo spirito di civiltà e sensibilità mostrato dalla folta e qualificata platea. Ci piace pensare che un giorno, se non con un colpo di vernice, ci siano file di alberi forti e rigogliosi a coprirle.
Nelle immagini riprese e montate dal nostro Enzo Lacopo i momenti salienti dell’iniziativa.
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