di Redazione
CAULONIA – «Focà non è razzista. La comunità non ha mai chiuso la porta in faccia ai migranti». A ribadirlo davanti a microfoni e taccuini è Gianpiero Vigliarolo, componente del Consiglio d’istituto di Focà.
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«Abbiamo già ospitato immigrati con il progetto Sprar e non abbiamo avuto mai problemi – ha proseguito – Non si capisce perché sia stata scelta una scuola pubblica funzionante pur sapendo che esistono sul territorio altre strutture adeguate ad accogliere i migranti. Il nostro Comune fa accoglienza da 8 anni. Se i nostri amministratori credono davvero in questo progetto rinuncino alle loro indennità per costruire un centro di prima accoglienza o le diano per comprare le prime necessità a queste povere persone. Non bisogna avere il proprio figlio in quella scuola per capire che era una scelta sbagliata». Gli fa eco Rosy, giovane mamma: «Abbiamo solo tutelato i nostri bambini senza discriminare nessuno – ha precisato – Siamo stati i primi tanti anni fa ad accogliere gli immigrati nella nostra frazione. Non siamo razzisti».
All’interno dell’istituto scolastico della popolosa frazione cauloniese i lettini erano già stati sistemati per la notte tra Pasqua e Pasquetta (vedi foto). Tuttavia mentre la Protezione Civile stava ultimando il proprio lavoro, ignoti hanno provveduto a saldare il cancello d’ingresso impedendone l’accesso. Per il sindaco di Caulonia Ninni Riccio «Si tratta di un episodio grave e da condannare. Vero è che non siamo preparati a fronteggiare le emergenze. Le uniche strutture che possiamo usare sono le scuole. Chiederemo aiuto al Ministero degli Interni».
Manuela Mammone, presidente del circolo Azzurra Libertà di Caulonia chiede invece «di andare a fondo alle responsabilità politiche ed istituzionali che generano questi fenomeni di ribellione. Caulonia ha sempre dimostrato un altissimo senso dell’accoglienza, di integrazione e solidarietà sociale. Sono semmai le istituzioni a dover, ora più che mai, dimostrare di essere all’altezza delle importanti responsabilità».